Virus H5N1, l’infettivologo Massimo Andreoni ha rilasciato un’intervista con una nuova serie di raccomandazioni per scongiurare il rischio di trasmissione dell’infezione aviaria agli esseri umani. Ecco a cosa bisogna prestare la massima attenzione secondo l’esperto. (Continua a leggere dopo la foto…)
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La parola all’infettivologo
Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (SIMIT), ha sollevato l’allarme per quanto riguarda la necessità di prevenzione del contagio del Virus H5N1. In un’intervista con l’agenzia Adnkronos Salute, l’esperto ha sottolineato che seppure al momento non ci siano stati casi documentati di trasmissione diretta tra persone, sia necessario contenere quanto più possibile i rischi. Durante l’intervista, il professore ha anche commentato la valutazione preliminare del rischio associato al virus, definito “basso ma in continua evoluzione”, condotta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), insieme alla Food and Agriculture Organization (FAO) delle Nazioni Unite e all’Organizzazione Mondiale della Sanità Animale (OIE). (Continua a leggere dopo la foto…)
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Il rischio di passaggio del virus all’uomo
“In Usa è ormai stabilito il passaggio del virus dell’influenza aviaria H5N1 dai volatili alle mucche, ma il rischio – molto temuto – è che ci possa essere un transito del virus anche nei maiali e, come abbiamo visto per altre malattie, questo faciliterebbe poi la possibilità che arrivi all’uomo” ha spiegato Massimo Andreoni ad Adnkronos Salute– “Ad oggi – prosegue – non è mai stata dimostrata la trasmissione interumana e quindi, per ora, il rischio è basso”. Ma il problema di prevenzione rimane perchè nel caso il contagio avvenisse, l’infezione potrebbe avere esiti molto pesanti secondo le stime riportate. “Se dovesse accadere il tasso di letalità è intorno al 40%. Va evitato assolutamente e vanno evitati quindi gli allevamenti intensivi“, conclude l’infettivologo sottolineando un grande problema del nostro tempo.
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