Chi era Stella: un passato tra Malta, arte e misteri digitali
«Era un genio dell’informatica, una sorta di hacker, un Robin Hood della rete», racconta Oskar Christian in un’intervista a La Repubblica. Musicista, amico e testimone diretto degli ultimi mesi della coppia, Oskar ha condiviso con Rexal Ford e la sua compagna un periodo intenso a Malta, dove i due si sarebbero anche sposati. “Sì, sono loro due,” conferma guardando una foto. Ma ciò che colpisce è la figura enigmatica della donna, conosciuta con il soprannome di Stella, nome che però – secondo Oskar – non corrispondeva alla sua reale identità.
«Non credo si chiamasse così, mi pare fosse russa, o forse islandese, comunque del Nord Europa», racconta. E ancora: «Nemmeno Rexal sapeva bene cosa facesse per lavoro, ma era molto preparata e lavorava per una compagnia importante, trattava dati sensibili». Un passato che si intreccia con il mondo cyber e che, secondo il musicista, potrebbe aver esposto la coppia a pericoli imprevisti. «Devono essere finiti in giri brutti», ipotizza. Il profilo della donna, dunque, si allontana da quello di una semplice compagna di vita: era una figura centrale, tanto geniale quanto indecifrabile.

Un’identità da ricostruire, una giustizia da attendere
Oggi Rexal Ford si trova in un carcere greco, in attesa di estradizione. Ha espresso il desiderio di essere rimpatriato negli Stati Uniti, ma dovrà prima rispondere alle accuse in Italia, dove lo attendono i magistrati della Procura di Roma. Il caso rimane avvolto da zone d’ombra: perché fuggire? Cosa è accaduto nei giorni precedenti al ritrovamento dei corpi? E soprattutto, chi era davvero Stella? Di lei, oggi, resta solo un soprannome. Ma dietro quel nome, si cela un segreto ancora da svelare.
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