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La carriera su due ruote del Dottore Valentino Rossi

Rossi alla sessione di prova in Australia

Valentino Rossi ha segnato la storia del motociclismo. Con una carriera che si estende per oltre due decenni, Rossi è diventato non solo uno dei piloti più vincenti di tutti i tempi, ma anche un’icona culturale. La sua personalità carismatica e il suo stile di vita hanno sempre affascinato i fan e i media. Ecco le tappe principali della lunga carriera del Dottore.

Le origini del mito

Valentino Rossi è figlio d’arte: suo padre, Graziano Rossi, era un pilota di moto negli anni ’70 e ’80. Sin da piccolo, Valentino fu vicino al mondo delle corse, crescendo in un ambiente in cui la passione per le due ruote era palpabile. Il suo primo approccio con i motori avvenne all’età di tre anni, quando iniziò a gareggiare sui go-kart. Tuttavia, fu presto evidente che la vera passione di Valentino erano le moto.

A soli 11 anni, Rossi iniziò a competere nel campionato italiano di minimoto, dove mise subito in mostra il suo talento naturale. Le sue vittorie nelle categorie giovanili attirarono l’attenzione di vari team, e nel 1996, all’età di 17 anni, Rossi fece il suo debutto nel Campionato del Mondo nella classe 125cc con il team Aprilia. Il 1997 fu l’anno della consacrazione per Rossi. Dopo una stagione di apprendistato, il giovane pilota italiano dominò la classe 125cc, vincendo 11 gare su 15 e conquistando il suo primo titolo mondiale. (CONTINUA DOPO LA FOTO)

Rossi in sella alla sua Yamaha
PHILLIP ISLAND, AUSTRALIA – OCTOBER 27: Valentino Rossi of Italy rides the #46 Yamaha Factory Racing Yamaha during qualifying for the 2019 MotoGP of Australia at Phillip Island Grand Prix Circuit on October 27, 2019 in Phillip Island, Australia. (Photo by Robert Cianflone/Getty Images)

Dopo aver conquistato il titolo nella 125cc, Rossi passò alla classe 250cc nel 1998, ancora una volta con il team Aprilia. La sua transizione alla cilindrata superiore fu altrettanto impressionante. Nel 1999, Valentino vinse il campionato del mondo 250cc, dimostrando una maturità e una padronanza del mezzo che pochi avrebbero potuto prevedere. Questo successo lo preparò per il salto nella classe regina, dove avrebbe continuato a scrivere la storia.

La carriera e le vittorie di Valentino Rossi

Nel 2000, Valentino Rossi fece il suo debutto nella classe 500cc, la categoria più prestigiosa del motociclismo. Corse con la Honda, uno dei team più potenti e competitivi del circuito. Nonostante fosse al suo primo anno nella classe regina, Rossi si adattò rapidamente, vincendo la sua prima gara a Donington Park. Finì la stagione al secondo posto, dietro al campione in carica Kenny Roberts Jr.

L’anno successivo, Rossi iniziò il suo dominio nella classe regina. Nel 2001, vinse 11 delle 16 gare in calendario, conquistando il suo primo titolo mondiale nella 500cc. Questo successo segnò l’inizio di un’epoca in cui Valentino Rossi sarebbe stato il pilota da battere per molti anni a venire. (CONTINUA DOPO IL VIDEO)

Con l’introduzione delle moto a quattro tempi nel 2002, la 500cc fu sostituita dalla MotoGP, una nuova categoria che portava con sé un livello ancora più alto di competizione e tecnologia. Rossi, sempre con la Honda, non solo si adattò al cambiamento, ma continuò a dominare. Vinse i titoli MotoGP del 2002 e del 2003, consolidando la sua reputazione come il miglior pilota del mondo.

Il dominio di Rossi non era solo il frutto del suo talento naturale, ma anche della sua incredibile capacità di comprendere e adattarsi ai cambiamenti tecnologici. Il suo stile di guida, basato su una combinazione di aggressività e controllo, lo rese quasi imbattibile. Durante questi anni, Rossi sviluppò un legame speciale con la sua Honda RC211V, una moto che lui stesso contribuì a sviluppare e perfezionare.

Il passaggio in Yamaha

Nel 2004, Valentino Rossi prese una delle decisioni più audaci della sua carriera: lasciò la Honda per passare alla Yamaha, una moto che, all’epoca, non era considerata competitiva. Molti pensavano che questo sarebbe stato un errore fatale, ma Rossi, con il suo team di tecnici fidati, trasformò la Yamaha M1 in una macchina vincente. (CONTINUA DOPO LA FOTO)

Rossi in conferenza stampa
SPIELBERG, AUSTRIA – AUGUST 05: Valentino Rossi of Italy and Petronas Yamaha SRT laughs during the press conference during the Michelin Grand Prix of Styria at Red Bull Ring on August 05, 2021 in Spielberg, Austria. (Photo by Steve Wobser/Getty Images)

Rossi vinse il campionato del mondo nel 2004 al primo tentativo con Yamaha, una delle imprese più straordinarie nella storia del motociclismo. Riuscì a ripetersi nel 2005, dimostrando che la sua scelta era stata tutt’altro che un errore. La capacità di Rossi di portare una moto apparentemente inferiore alla vittoria è stata una testimonianza del suo talento.

Le rivalità di Valentino Rossi

Durante la sua carriera, Rossi ha avuto diversi rivali, ma uno dei più accesi è stato senza dubbio Max Biaggi. La rivalità tra Rossi e Biaggi era tanto personale quanto professionale, con i due piloti che spesso si scontravano sia in pista che fuori. Biaggi, che era già un affermato campione, rappresentava il principale ostacolo per Rossi nei primi anni della sua carriera in 500cc e MotoGP.

Le battaglie tra i due sono entrate nella leggenda, con momenti di grande tensione e spettacolo. Uno degli episodi più famosi avvenne nel 2001, quando i due si scontrarono al Gran Premio di Suzuka, con Rossi che vinse la gara e celebrò il suo trionfo con uno sfogo che evidenziava la rivalità tra i due. (CONTINUA DOPO LA FOTO)

Staccata di Rossi al GP d'Austria
SPIELBERG, AUSTRIA – AUGUST 13: Valentino Rossi of Italy and Petronas Yamaha SRT rides during the MotoGP Bitci Motorrad Grand Prix Free Practice at Red Bull Ring on August 13, 2021 in Spielberg, Austria. (Photo by Steve Wobser/Getty Images)

Un altro duro avversario per Rossi fu lo spagnolo Sete Gibernau, soprattutto nel 2004 e 2005, con diversi duelli intensi e controversie in pista. L’apice del duello si raggiunse durante il Gran Premio di Jerez del 2005, quando Rossi e Gibernau si scontrarono all’ultima curva, con Rossi che riuscì a vincere la gara mentre Gibernau finì fuori pista. Questo episodio segnò la fine delle ambizioni di Gibernau per il titolo.

Con il passare degli anni, Valentino Rossi si trovò ad affrontare nuove sfide e nuovi rivali. Tra questi, Jorge Lorenzo, Casey Stoner e Marc Márquez sono stati i più formidabili. Lorenzo, compagno di squadra in Yamaha, ha sfidato Rossi sia in pista che all’interno del team, con la rivalità che raggiunse il suo apice nel 2010, quando Lorenzo vinse il titolo mondiale.

La vita privata di Rossi

La vita sentimentale di Valentino Rossi è stata spesso sotto i riflettori. Ha avuto diverse relazioni pubbliche, alcune delle quali hanno attirato molta attenzione. Tra le sue relazioni più note, c’è stata quella con l’attrice Martina Stella, con la quale ha avuto una storia negli anni 2000. Successivamente, è stato legato a Mandala Tayde, attrice e modella di origini tedesche e indiane.

Negli anni più recenti, Valentino ha avuto una lunga storia con Linda Morselli, influencer italiana, che è stata al suo fianco per diversi anni durante la fase finale della sua carriera. Tuttavia, la relazione è terminata nel 2016. (CONTINUA DOPO LA FOTO)

Rossi al GP di Malesia
Monster Energy Yamahas Italian rider Valentino Rossi looks on from his team’s garage during the second MotoGP free practice at the Sepang International Circuit on November 1, 2019, ahead of the Malaysian motorcycle Grand Prix. (Photo by Mohd RASFAN / AFP) (Photo by MOHD RASFAN/AFP via Getty Images)

Rossi ha iniziato a frequentare Francesca Sofia Novello, una modella italiana con la quale ha una differenza d’età di circa 15 anni. Francesca, oltre a essere una presenza costante al fianco di Valentino, ha costruito una carriera di successo nel mondo della moda. La coppia ha mantenuto un profilo relativamente riservato, ma nel 2021 ha annunciato di aspettare il loro primo figlio. Il 4 marzo 2022 è nata Giulietta, un evento che ha rappresentato un momento di grande felicità per Valentino, ormai vicino al ritiro dalle corse.

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