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US Open, Sinner verso la difesa del titolo: tra Lego, leadership e lavoro mentale

Jannik Sinner si prepara a difendere il titolo allo US Open 2025 dopo il ritiro a Cincinnati per un virus. A New York, il n° 1 del mondo ha incontrato alcune testate – tra cui Il Corriere della Sera – e ha raccontato aspetti personali e professionali che spiegano l’equilibrio con cui sta affrontando la stagione.

“La testa si ricarica coi Lego”

Fuori dal campo, Sinner ha svelato una passione che lo aiuta a staccare: i Lego.

«Mi sono appassionato moltissimo. La sera costruisco: qui a New York ho preso una Porsche e l’ho finita in cinque ore. Poi ne ho scelta una più grande. Metto musica e penso ad altro: da atleta hai sempre tante pressioni, e così mi rilasso».

Il dibattito sul calendario ATP

Sul tema sempre caldo del circuito ATP e delle scelte dei giocatori:

«Non è facile, ci sono dinamiche che non conosciamo e non tutti sono d’accordo. Alla fine è una nostra scelta: se vogliamo giocare o non giocare quel torneo».

Essere numero 1: oltre il campo

Sinner rifiuta trionfalismi e mette l’accento sulla leadership:

«Sono sempre stato umile: non mi piace dire “sono il numero uno”. Puoi essere numero uno anche fuori dal campo, per come gestisci le cose. Il tennis è importante, ma è una parte della vita: a 35-40 anni il gioco finisce e devi pensare a cosa fare dopo».

La forza mentale costruita nel tempo

Nessun dono innato, ma metodo e consapevolezza:

«Non è nulla di naturale: c’è tanto lavoro. Prima devi accettare i difetti: all’inizio pensavo di essere forte e invece non lo ero. Lavoro con Riccardo Ceccarelli da anni: l’atleta fa la differenza, ma dietro c’è una struttura. Il mio difetto? Poca pazienza: voler fare tutto subito. Invece bisogna procedere per dettagli, pezzo dopo pezzo, come un puzzle».

Obiettivo Flushing Meadows

Tra recupero fisico e lucidità mentale, Sinner arriva allo US Open con la volontà di alzare i giri match dopo match: il percorso passa dal ritrovare ritmo senza strafare, capitalizzando le sensazioni positive riemerse in allenamento. L’asticella resta alta, ma la parola d’ordine è equilibrio.

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