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La squalifica di tre mesi inflitta a Jannik Sinner a seguito dell’accordo con la Wada ha chiuso ufficialmente il caso Clostebol, ma le polemiche non si sono placate. Diversi colleghi del numero uno al mondo hanno espresso opinioni critiche, contribuendo ad alimentare il dibattito.
Casper Ruud manda un messaggio di supporto a Jannik Sinner 👇
— Quindici Zero 🎾 (@quindicizero) February 16, 2025
"Conosco molto bene Jannik, sono con lui.
Penso che sia un bravo ragazzo. Sicuramente, dopo la sospensione sarà ancora il giocatore migliore del mondo"
(@leparisiensport) pic.twitter.com/RAHKHWVNAM
Tra i principali detrattori figurano Kyrgios e Wawrinka, ma anche Shapovalov, Pouille e Griekspoor hanno lanciato frecciate all’azzurro. Perfino Djokovic, pur esprimendo fiducia in Sinner, non ha nascosto alcune perplessità sulla gestione del suo caso. Tra coloro che si sono scagliati con maggiore veemenza contro Sinner, Nick Kyrgios occupa il primo posto.
L’australiano, fin dall’inizio della vicenda, ha dimostrato di non credere alla versione di Sinner sulla contaminazione involontaria, nonostante la conferma dell’Itia e della Wada sulle sua innocenza. Kyrgios ha infiammato i social con emoticon, frecciate e insinuazioni, arrivando persino a coinvolgere in modo inopportuno la fidanzata di Jannik, Anna Kalinskaya.
Durante gli Australian Open, ha cercato di aizzare il pubblico contro il tennista italiano, e dopo la sospensione di tre mesi ha rincarato la dose: “Triste giorno per il tennis. Dopo oggi ci si può dopare, basta dire di non sapere nulla“. Anche Stan Wawrinka ha espresso dubbi sulla trasparenza del sistema antidoping, commentando: “Non credo più in uno sport pulito“. (continua dopo la foto)
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Il tennista svizzero ha condiviso un tweet di Piers Morgan che definiva l’accordo con Sinner una “barzelletta“, sottintendendo un trattamento di favore per il numero uno al mondo. Un atteggiamento che segna una frattura con Sinner, con cui in passato aveva condiviso allenamenti.
Denis Shapovalov ha manifestato il proprio dissenso non tanto contro Sinner, quanto contro la disparità di trattamento: “Alcuni giocatori vengono squalificati per anni, mentre altri se la cavano con poco”. Un pensiero condiviso anche da Nicolas Jarry, che nel 2019 fu squalificato per un anno dopo un test positivo: “Mi sarebbe piaciuto ricevere lo stesso supporto che ha avuto Sinner”.
Sulla stessa linea si è espresso Liam Broady, sottolineando come molti tennisti debbano aspettare anni prima di dimostrare la propria innocenza. Altri giocatori, pur non attaccando frontalmente Sinner, hanno lasciato intendere di nutrire dubbi. Arthur Cazaux ha dichiarato: “Non credo che abbia assunto volontariamente una sostanza, ma quando firmi i documenti antidoping sei responsabile di ciò che entra nel tuo corpo“.
Ancor più esplicito è stato Griekspoor: “Non penso che Sinner abbia preso qualcosa, ma dove c’è fumo c’è fuoco”. Ha poi aggiunto una stoccata velenosa, alludendo a presunti favoritismi per l’italiano: “Sinner porta tanti soldi e anche le due figure più importanti dell’Atp sono italiane“.
Jannik Sinner, le parole di Djokovic e Alcaraz
Novak Djokovic, pur confermando la sua stima per Sinner, ha evidenziato incongruenze nella gestione della vicenda: “Il problema è che non se n’è saputo nulla per cinque mesi“. Ha inoltre concordato con Kyrgios sulla mancanza di trasparenza nei protocolli antidoping, sottolineando come alcuni tennisti di classifica inferiore restino sospesi per anni senza risposte chiare.
Carlos Alcaraz, invece, inizialmente aveva dichiarato: “La gente ha iniziato a guardarlo in modo diverso, non so come si senta”. Successivamente ha però espresso la certezza che l’italiano fosse innocente: “Spero che questa vicenda venga presto messa da parte e che Sinner possa continuare a concentrarsi sul tennis“.
Nonostante la conferma della sua buona fede da parte della Wada, il caso Sinner ha diviso il mondo del tennis. Da un lato ci sono i suoi sostenitori, dall’altro chi solleva dubbi sulla gestione del caso e sulla disparità di trattamento rispetto ad altri tennisti. Le polemiche, per ora, sembrano destinate a proseguire.
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