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Marta trovata morta nel dirupo, è svolta nel caso: chi hanno arrestato

Marta Maria Ohryzko trovata morta a Ischia, svolta nelle indagini
Marta Maria Ohryzko

La chiave dell’autopsia e l’incastro delle prove

A far scattare l’accusa di omicidio, riporta Adnkronos, non è stata una sola testimonianza o un’intuizione investigativa, ma un impianto probatorio meticolosamente ricostruito. L’autopsia sul corpo della 32enne ha giocato un ruolo decisivo, confermando che la morte è sopraggiunta per soffocamento, e non per le lesioni della caduta. Le lesioni compatibili con il pugno, unite ai messaggi ignorati e all’assenza di soccorso, hanno delineato un quadro sempre più netto.

“Le attività investigative hanno fatto emergere l’effettiva causa della morte della giovane donna, svelando una dinamica chiaramente omicidiaria”, spiega la Procura di Napoli, che ha coordinato l’inchiesta. Circostanze che aggravano ulteriormente la posizione di Batrakov, accusato di aver agito “per motivi abietti e futili” e di aver approfittato “di circostanze di tempo, luogo e di persona tali da ostacolare la pubblica e privata difesa”.

Arrestato il compagno di Marta Maria Ohryzko

Dopo nove mesi di indagini, arriva l’arresto del compagno, Ilia Batrakov, cittadino russo di 41 anni. I carabinieri della compagnia di Ischia lo hanno prelevato questa mattina con l’accusa di “omicidio doloso pluriaggravato”. Non si tratta della prima volta in cui il nome di Batrakov compare nei fascicoli della giustizia: “l’uomo era già stato arrestato per maltrattamenti in famiglia aggravati dall’evento morte pochi giorni dopo la morte della vittima”, avevano confermato gli inquirenti. Ma ora, la nuova accusa cambia tutto: si parla apertamente di omicidio, e le prove raccolte sembrano togliere ogni dubbio sulla natura violenta della vicenda.

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