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Trova 161 milioni nella cassapanca della nonna, poi accade il peggio

Una storia che ha dell’incredibile

Dopo il rifiuto, il signore di Sondrio si è rivolto a Giustitalia, un’associazione che difende i consumatori, per intraprendere una battaglia legale. “Riceviamo circa 30 richieste al giorno” di questo genere, hanno spiegato a Repubblica due avvocati dell’associazione, Francesco Di Giovanni e Luigi De Rossi, aggiundendo che “alcune somme sono molto ingenti, anche superiori a quella del signor Lorenzo. Il principio è che i risparmiatori non sono assolutamente tutelati dalle istituzioni. Questa situazione di vuoto normativo esiste solo in Italia. In tutti gli altri Paesi dell’Unione europea, è possibile convertire denaro delle vecchie valute in qualunque momento, senza prescrizioni temporali”. (Continua a leggere dopo la foto)

Attualmente, come spiegano i due avvocati ci sono due interpretazioni in materia legale: da un lato la Banca d’Italia fa riferimento alla prescrizione decennale, che impedisce il cambio dopo dieci anni, mentre dall’altro lato il Codice Civile prevede che la prescrizione inizi a decorrere dal momento in cui il diritto può essere fatto valere. Gli avvocati di Giustitalia sostengono che il diritto di conversione dovrebbe iniziare dal momento del ritrovamento del denaro: “La problematica è relativamente recente e l’ago della bilancia è proprio la decorrenza di questa prescrizione. Noi sosteniamo, in base al codice civile, che il diritto debba decorrere dal momento in cui il soggetto può farlo valere. Ad esempio dal momento del ritrovamento”. Infine, i due avvocati hanno specificato che “una causa civile può durare anche due anni senza garanzia di successo”.