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Trent Alexander-Arnold: il terzino creativo che ridisegna il ruolo

Alexander-Arnold in azione contro il Bayer Leverkusen

Trent Alexander-Arnold non è solamente uno dei migliori terzini della sua generazione, ma anche e soprattutto quello che ha reinterpretato in maniera innovativa il suo ruolo in campo, contribuendo ad alcuni cambiamenti tattici decisivi nel calcio moderno. (CONTINUA DOPO LA FOTO)

Alexander-Arnold prima della partita
(Foto di Michael Regan – The FA/The FA via Getty Images)

Il suo è un talento evidente, dotato di capacità tecniche sopra la media che lo rendono un regista aggiunto nelle manovre offensive della sua squadra. Anche per questo motivo, all’occorrenza, può giocare anche come mezzala di centrocampo. Possiede un ottimo piede destro, con cui spesso è pericoloso nei calci di punizione e nei calci d’angolo. Approfondiamo allora la figura di Trent Alexander-Arnold: il terzino creativo che ridisegna il ruolo.

Origini ed esordi

Trent John Alexander-Arnold nasce a Liverpool il 7 ottobre del 1998 da padre britannico e madre di origini caraibiche. Con il calcio è subito amore e non solo. Subito arrivano anche gli attestati di stima: a soli 6 anni viene attenzionato dallo scout locale del Liverpool, Ian Barrigan, in occasione di un half-term camp di metà semestre a cui sono invitati alcuni alunni della sua scuola, il St Mary’s College di Crosby.

All’Accademia dei Reds inizia un percorso di crescita incoraggiante e diventa capitano prima dell’U16 e poi dell’U18. Dopo 12 anni nel settore giovanile, viene selezionato dall’allenatore Brendan Rogers per un’amichevole del pre-stagione 2015/16 contro lo Swindon Town, dove registra il suo debutto non ufficiale per il club nella vittoria per 2-1. Il debutto ufficiale arriva nell’ottobre del 2016, nella vittoria per 2-1 contro il Tottenham Hotspur nel quarto turno di EFL Cup. Il ricordo di quel giorno per Trent è indelebile:

Quei cinque anni sono volati! Questo è ancora di gran lunga il ricordo che mi rende più orgoglioso, in assoluto. Nulla di quello che sarò in grado di fare potrà superarlo. Mi sono allenato per alcuni mesi con la prima squadra, ammirando giocatori come Jordan Henderson e Coutinho, prima di giocare davvero. È stata una partita importante e non mi aspettavo di giocare. Vincere l’ha resa ancora più speciale“.

Le vittorie

E’ con l’arrivo di Jurgen Klopp sulla panchina del Liverpool che Alexander-Arnold vive la sua definitiva consacrazione, diventando uno dei migliori in assoluto nel suo ruolo. Il suo primo gol con i Reds lo sigla nell’agosto del 2017, su punizione, nella vittoria contro l’Hoffenheim in un match valevole i preliminari di Champions League. Al termine della stagione i Reds raggiungono e perdono la finale della massima competizione europea contro il Real Madrid.

Alexander-Arnold diventa comunque il più giovane calciatore del Liverpool ad esordire in una finale di Champions League. Gli uomini di Klopp riescono a rifarsi l’anno successivo e nel 2019 si aggiudicano la Coppa dalle grandi orecchie battendo in finale il Tottenham. Nello stesso anno Trent si porta a casa anche la Supercoppa UEFA contro il Chelsea e la Coppa del mondo per club FIFA. La stagione 2019-20 è invece quella della vittoria della Premier League, che arriva dopo trent’anni di digiuno.

Alexander-Arnold in azione
(Foto di Julian Finney/Getty Images)

Trent l’innovatore

Il talento di Alexander-Arnold è tra i più rari e gli permette di essere considerato un vero e proprio innovatore nell’interpretazione del suo ruolo. Difficilmente si può trovare un terzino con un impatto così decisivo nell’azione offensiva per la sua squadra, almeno fino ai tempi di Marcelo. Nella stagione dello Scudetto, tocca quota 13 assist decisivi forniti in tutta l’annata: numeri da record per quello che teoricamente dovrebbe essere un difensore.

Azioni personali, aperture laterali, cross al centro taglienti, lanci millimetrici… Il repertorio tecnico di Alexander-Arnold è infinito e si sposa alla perfezione con il gioco votato all’attacco del Liverpool. L’imprevedibilità è la caratteristica principale di questo giocatore, che con una cieca fiducia nei confronti del suo istinto riesce a rendere tutt’altro che banale un ruolo fino a quel momento destinato a dei compiti molto più schematici.

Nel calcio non si può mai essere prevedibili. Se sei imprevedibile, hai un vantaggio in partenza. In questa stagione ho cercato di essere imprevedibile e cogliere di sorpresa gli avversari facendo le cose in maniera non proprio ortodossa, e di giocare la partita nel modo in cui penso che dovrebbe essere giocata“.

Nazionale e ambizioni

Nel 2018 Alexander-Arnold figura tra i convocati dal ct inglese Southgate per i Mondiali in Russia. Il suo debutto avviene a 19 anni nella vittoria per 2-0 contro il Costa Rica. Nel novembre dello stesso anno segna il suo primo gol con la maglia dell’Inghilterra nel 3-0 rifilato agli USA. Nel 2021 è presente tra i convocati per gli Europei a cui però è costretto a rinunciare per colpa di un infortunio. Agli Europei del 2024 è tra i protagonisti nel percorso dei Tre Leoni fino alla finale, dove sono costretti ad arrendersi alla Spagna.

Nel match vinto ai calci di rigore contro la Svizzera ai quarti di finale, Trent sigla dal dischetto la rete del definitivo 5-3. Le ambizioni con l’Inghilterra per Alexander-Arnold rimangono alte: “Vincere il Mondiale è ovviamente un grande obiettivo. Per me, quello è il livello da raggiungere. Non ci sono limiti, davvero, e non ha senso porseli. Perché non provare a vincere tutto più e più volte ogni anno? Anche diventare capitano è sicuramente un obiettivo, ed è sulla strada che ho tracciato per me stesso e per la carriera che mi immagino. Credo che sia realizzabile, ed è una cosa che voglio fare“.

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