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Tennis, impresa storica a Shanghai: Vacherot batte il cugino Rinderknech e riscrive i record

Valentin Vacherot compie una delle imprese più sorprendenti della stagione e conquista il Masters 1000 di Shanghai, superando in finale il cugino Arthur Rinderknech. Un evento mai accaduto prima nel circuito ATP: due parenti di primo grado a contendersi un titolo così prestigioso. Il monegasco, numero 204 del ranking e partito dalle qualificazioni, si è imposto in tre set con il punteggio di 4-6, 6-3, 6-3 in poco più di due ore di gioco. La partita si è chiusa con un lungo abbraccio tra i due, momento simbolico di una sfida dal forte valore emotivo.

Vacherot entra nella storia: da n.204 a campione Masters 1000

Con questa vittoria, Vacherot diventa il giocatore con il ranking più basso della storia a vincere un Masters 1000. Un risultato che gli vale un balzo di 164 posizioni: da lunedì sarà in top 40 della classifica ATP. Il successo in Cina gli garantisce anche un montepremi di 1,1 milioni di dollari, cifra che raddoppia il suo guadagno complessivo in carriera prima del torneo.

Il 26enne diventa inoltre il primo monegasco di sempre a vincere un titolo ATP nell’Era Open e solo il terzo qualificato capace di trionfare in un Masters 1000, dopo Carretero (Amburgo 1996) e Portas (Amburgo 2001).

Monaco’s Valentin Vacherot celebrates with the trophy after his victory against France’s Arthur Rinderknech during the men’s singles final at the Shanghai Masters tennis tournament in Shanghai on October 12, 2025. (Photo by JADE GAO / AFP) (Photo by JADE GAO/AFP via Getty Images)

“Ha vinto la famiglia”: le parole del campione

Al termine del match, Vacherot ha definito la giornata “irreale”, sottolineando la particolarità della sfida:

«Oggi avrebbero dovuto esserci due vincitori, ma nel tennis non è possibile. È una sconfitta dura per Arthur, ma non c’è un vincitore e un perdente: oggi ha vinto la nostra famiglia».

Il nuovo campione di Shanghai ha ringraziato pubblicamente il cugino:

«Se Arthur non mi avesse spinto verso il tennis, non sarei qui. Questo sogno lo condividiamo insieme».

Un trionfo che va oltre il risultato sportivo e che entra di diritto tra le storie più emozionanti dell’anno nel tennis mondiale.

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