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Staccano la luce dalla lapide della figlia morta disabile, poi il gesto disperato della madre

Per un ritardo nei pagamenti staccano la luce della lapide di Maria Manuela Iraci, disabile fin dalla nascita e morta lo scorso 18 marzo a 31 anni. La madre di Maria Manuela, Giacoma indignata, decide di riattaccare la luce da sola. Il mancato pagamento è forse dovuto ad una distrazione oppure perché la tomba della figlia era pronta solo da metà luglio. Qualsiasi sia stato il motivo, il cimitero di Sordio, in provincia di Lodi non ha sentito ragioni e ha staccato la luce alla tomba, ma mamma Giacoma non ci sta e ha deciso di riaccenderla da sola. (continua)

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luce della lapide

Staccano la luce dalla lapide della figlia, il gesto della madre

“Non potevo lasciare mia figlia senza luce a Ferragosto“- ha rivelato Giacoma Primo a Il Cittadino -, “così ho guardato come fare, io sono una che si è sempre arrangiata, ho smontato il meccanismo, ho collegato il filo blu e quello rosso e ho riacceso la lampadina. Così mia figlia domani (ieri ndr) potrà avere la luce come tutti gli altri“. Per una disattenzione o per altro, Giacoma non ha pagato la bolletta della luce sulla lapide della figlia Maria Manuela, disabile dalla nascita e morta a 31 anni il 18 marzo, e per questo il cimitero di Sordio ha staccato l’utenza. (continua)

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Come si sono svolti i fatti

All’inizio la lapide di Maria Manuela nemmeno doveva averlo il lumino. “Quando sono andata per mettere la lapide, a metà luglio, il muratore è rimasto commosso dalla storia di Manuela, così mi ha detto: ‘Voglio fare un regalo a Manuela. Le regalo la luce, gliela metto io, poi passa a regolarizzare‘“. Un gesto, molto apprezzato dalla donna proprio perché fatto con il cuore, ma come racconta mamma Giacoma al Il Cittadino, appena tre giorni dopo, “ho trovato i fili strappati, la lampadina penzoloni e un biglietto che diceva di contattare l’azienda. Non avrebbero potuto telefonarmi, invece, di strappare tutto?

In effetti quel lumino, essendo un regalo, non è stato regolarizzato con il cimitero e per questo hanno strappato i fili dalla tomba di sua figlia Maria Manuela Iraci. Ma, come racconta Giacoma, “l’azienda fino al 23 agosto non apre e nessuno mi ha contattata“. Così decide di riattacare lei stessa la luce alla figlia: “Poi pagherò tutto, anche gli arretrati, ma mia figlia non può restare senza luce il 15 agosto. È un simbolo, ma è importante“, assicura lei.