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Sport in lutto, muore dopo la puntura di un insetto

Aveva 64 anni ed è morto a causa di una puntura di insetto. Un dirigente sportivo si trovava sul campo quando è andato in shock anafilattico. Inutili i tentativi di rianimarlo. L’uomo è morto sotto gli occhi della moglie.

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Muore dopo la puntura di insetto

Un uomo di 64 anni è morto dopo essere stato punto da vari insetti a Casalecchio di Reno, nei pressi di Bologna. Si chiamava Paolo Tassi, aveva 64 anni, ed era presidente del Real Casalecchio, squadra di calcio di Prima Categoria. È successo ieri pomeriggio intorno alle 15.45 al campo sportivo Veronesi, in via Salvador Allende. Inutili i tentativi di rianimarlo dello staff e del personale del club, tra cui la moglie, e delle persone presenti nella struttura. (continua dopo la foto)

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Cosa è successo

Secondo quanto ricostruito Paolo Tassi avrebbe inviato un messaggio alla moglie Francesca dopo essersi accorto di quelle punture. La donna, che collaborava attivamente col marito nell’attività della società sportiva e nella gestione delle attività, presso l’impianto che sorge nell’area verde a ridosso del fiume Reno, dove si estende il principale centro sportivo della cittadina, si è precipitata al campo. Le condizioni dell’uomo sono subito precipitate e inutile l’intervento del 118 e del cardiologo arrivato a bordo dell’automedica. Tassi lascia la moglie e un figlio.Sul posto sono arrivati anche i carabinieri della stazione di Casalecchio. Sarà l’esame medico a stabilire le cause effettive del decesso e il tipo di insetto che ha causato lo choc anafilattico e l’arresto cardiaco.

Fra i primi a essere avvertiti il sindaco Matteo Ruggeri, che fino a pochi mesi fa rivestiva il ruolo di assessore allo Sport e conosceva e stimava la vittima. “Sono stato avvertito poco dopo il fatto e mi sono recato immediatamente al campo – racconta il primo cittadino –. La notizia mi ha sconvolto. Ho manifestato il dolore per l’accaduto e la vicinanza a Francesca. I sanitari avevano appena concluso il loro intervento. Mi hanno detto che è stato fatto il possibile, ma che la situazione era già compromessa al loro arrivo“.