Michael Hübner, leggenda dello sport e fra i più grandi ciclisti su pista degli anni ’90, è scomparso all’età di 65 anni per cause ancora non del tutto chiarite. Ricoverato presso l’ospedale di Chemnitz, sua città natale, si sospetta che il decesso possa essere dovuto a un’insufficienza respiratoria. La notizia ha lasciato un vuoto profondo nel mondo del ciclismo internazionale, dove Hübner era considerato un precursore della sua specialità.
Il mondo della pista piange il suo gigante Michael Hubner. Nato nella Germania dell'Est, è stato un grande delle prove veloci. Aveva 65 annihttps://t.co/QslGxFyapT pic.twitter.com/pxSGkKdQUk
— tuttoBICI (@tuttobiciweb_it) November 12, 2024
Negli anni ’90 Hübner ha dominato le competizioni di ciclismo su pista, emergendo in diverse specialità come il Keirin, lo sprint individuale e quello a squadre. Nel corso della sua carriera ha vinto ben 7 titoli mondiali, un record che ne ha sancito il posto tra le leggende dello sport.
Il primo successo mondiale arrivò nel 1990 con la vittoria nel Keirin, disciplina in cui Hübner avrebbe continuato a eccellere, vincendo il titolo per tre anni consecutivi. Sempre nel 1990, si aggiudicò anche il titolo nello sprint individuale, una prestazione ripetuta nel 1992. Nel 1995, il campione tedesco conquistò l’oro nello sprint a squadre, consolidando ulteriormente la sua reputazione come uno dei ciclisti più versatili e talentuosi.
Fino al 1997, anno del suo ritiro, Hübner ha continuato a competere ad alti livelli, conquistando un secondo posto in Coppa del Mondo e il titolo nazionale nello sprint a squadre, a conferma di una carriera di straordinario successo e di dedizione al ciclismo.
Dopo il ritiro dalle competizioni, Hübner non ha mai smesso di contribuire al mondo del ciclismo. Fino al 2022, ha ricoperto il ruolo di direttore sportivo della squadra di ciclismo su pista Theed Projekt Cycling. Sotto la sua guida, la squadra ha accolto talenti di spicco come Maximilian Levy, Lea Sophie Friedrich e Kristina Vogel.
Proprio Vogel ha voluto rendere omaggio a Hübner, ricordandolo come un esempio per le nuove generazioni di ciclisti: “Siamo tutti sconvolti, non ci sono parole. Non sai nemmeno come esprimere il dolore: Michael era una leggenda dello sprint”.
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