Testimoni sotto shock e scene da incubo
Lupe Rodriguez, un passante citato da alcuni media statunitensi, era presente al momento della sparatoria. È riuscito a mettersi in salvo insieme ai suoi amici, ma ciò che ha visto lo ha profondamente segnato. “C’era un uomo a terra, e non sembrava che ce l’avesse fatta. Suo padre urlava il suo nome. È stato orribile”, ha raccontato con la voce rotta dall’emozione.
Le autorità stanno cercando di ricostruire l’esatta dinamica dei fatti. Al momento, una delle ipotesi è che si tratti di uno scontro tra gruppi rivali, ma nulla è ancora certo. La polizia ha lanciato un appello a chiunque abbia assistito alla scena o possieda video utili alle indagini. (continua dopo la foto)

Violenza armata inarrestabile: l’ennesima strage
L’episodio accaduto a Glendale non è un caso isolato. Secondo i dati del Gun Violence Archive, si tratta della 97ª sparatoria di massa avvenuta nel 2025 negli Stati Uniti. Il criterio per definirla tale è preciso: almeno quattro persone ferite o uccise, escludendo l’autore o gli autori degli spari. E il numero continua a salire.
In un Paese dove il dibattito sul controllo delle armi è sempre acceso ma spesso inconcludente, queste tragedie si moltiplicano e, paradossalmente, rischiano di diventare routine. Ma per le vittime, le loro famiglie e chi è sopravvissuto per miracolo, non c’è nulla di normale. Solo dolore, shock e un lungo percorso di guarigione.
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