
La netta sconfitta subita da Jannik Sinner nella finale degli US Open ha acceso le prime vere preoccupazioni nel campione azzurro, che ora riflette sul suo percorso tecnico. Non tanto per il risultato in sé, che non cambia il valore di una stagione straordinaria, quanto per la sensazione che Carlos Alcaraz abbia trovato un passo nuovo e nuove convinzioni, e che per batterlo serva qualcosa in più di quanto fatto sinora.
La foto più evocativa. Campione nella vittoria e nella sconfitta Sinner.
— Angelo Mangiante (@angelomangiante) September 8, 2025
Fair play, rispetto verso l'avversario. Classe pura.
A Wimbledon era stato ingiocabile Jannik. Chi oggi critica #Sinner non ha capito che esiste un avversario. Con colpi fenomenali e stavolta toccava a lui pic.twitter.com/ajKYDzcKha
Il pubblico si interroga ora su quanto il campione azzurro dovrà cambiare per non restare dietro al rivale. E il diretto interessato sembra avere le idee chiare: evolvere è l’unica strada. Perché la varietà di colpi e la ferocia agonistica messe in campo da Alcaraz hanno veramente impressionato, e hanno fatto riflettere l’azzurro sul suo futuro. (continua dopo la foto)

In conferenza stampa, subito dopo la sconfitta di New York, Sinner ha fatto autocritica: “Sono stato molto prevedibile in campo. Lui ha cambiato il suo gioco. È migliorato rispetto all’ultima volta e ha fatto le cose meglio di me in questa occasione. Sono orgoglioso di me stesso, ma lui è stato il migliore. Ora starà a me decidere se apportare cambiamenti o meno“.
Il numero uno azzurro ha spiegato come, contro Alcaraz, serva la capacità di uscire dalla propria comfort zone: “Non ho utilizzato il serve and volley. Non ho giocato molte palle corte. Arrivi al punto in cui devi affrontare Carlos e sai che non basta restare nel tuo schema. Il mio obiettivo è diventare più imprevedibile, anche a costo di perdere qualche partita d’ora in avanti”.
Il tema principale resta quello dei cambiamenti. Sinner, con un sorriso, ha scherzato: “Non diventerò improvvisamente mancino, ma vedremo quali modifiche apportare nel tempo“. La sensazione è che il lavoro con Cahill e Vagnozzi porterà a un confronto profondo sulla direzione da prendere. (continua dopo la foto)

La stagione resta comunque memorabile: due Slam vinti, quattro finali Slam raggiunte e un percorso straordinario nonostante i mesi di stop tra febbraio e maggio. “Ogni partita contro Alcaraz è diversa, ma lui non ha mai un momento di debolezza. La nostra rivalità è forte e ha già una storia su superfici diverse”, ha sottolineato l’azzurro, mostrando consapevolezza e rispetto per l’avversario.
Sinner guarda avanti: la Coppa Davis, i tornei che lo attendono e soprattutto le ATP Finals a Torino. Un appuntamento speciale, “a casa sua”, dove il tennista altoatesino potrà testare le nuove soluzioni che intende inserire nel proprio gioco. Con una certezza: per restare al vertice dovrà spingersi oltre i suoi limiti attuali.
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