Jannik Sinner ha trasformato la sua seconda di servizio in una straordinaria arma di offesa e di difesa, come si è visto durante la finale delle Atp Finals 2025. Nel primo set, sul 6-5 e con Alcaraz con ub set point a disposizione, l’azzurro ha servito una seconda da 187 km orari, profonda e potente, che ha cancellato il pericolo. Quella palla ha cambiato l’inerzia del match all’Inalpi Arena, portando Sinner al tie-break e, infine, al successo.
In conferenza stampa, Jannik ha raccontato come è arrivato alla scelta decisiva: “Già prima avevo provato qualche seconda, perdendo il punto. Mi sono detto che dovevo fare qualcosa di diverso. Avevo due o tre opzioni e ho scelto quella rischiosa ma sicura. Anche se l’avessi sbagliata, avrei comunque fatto il massimo”.
Il coraggio del momento si è tradotto in numeri: il 54% di punti vinti con la seconda di servizio, e la palla da 187 km/h che ha annullato il set point come simbolo della sua maturazione nel colpo che in passato gli ha impedito di ottenere qualche successo in più.
Il progresso di Sinner al servizio non è casuale. Dopo la sconfitta agli Us Open 2025, lui e il coach Simone Vagnozzi hanno lavorato sul colpo “debole”, correggendo le debolezze evidenziate dal match con Alcaraz. (continua dopo la foto)

“Abbiamo cambiato il movimento e il ritmo. Jannik ha servito molto bene da Shanghai in poi”, ha spiegato Vagnozzi, sottolineando la rapidità dell’azzurro nell’adattarsi alle modifiche.
Darren Cahill, incaricato dell’aspetto mentale e tattico, ha aggiunto: “Jannik e Simone hanno fatto un lavoro incredibile nelle ultime settimane per riorganizzare il servizio. Non si tratta solo di percentuale di prime palle: ha aumentato la velocità e porta la palla più vicino alla linea, ottenendo molti più punti diretti”. E sono punti che fanno la differenza, soprattutto se dall’altra parte della rete c’è un certo Senor Alcaraz…
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