
Il nuovo disegno di legge di Bilancio porta con sé novità che colpiranno direttamente i portafogli dei cittadini. Tra tagli alla spesa pubblica, revisioni dei ministeri e misure fiscali, un settore in particolare sarà al centro dell’attenzione: quello del tabacco. I fumatori italiani si preparino, perché il prezzo delle sigarette subirà un progressivo aumento nei prossimi anni, segnando un cambiamento significativo nelle abitudini quotidiane di milioni di persone.

La spesa pubblica sotto la lente dei ministeri
Il governo, nella strategia per contenere la spesa e rispettare i paletti del Patto di Stabilità e Crescita, ha chiesto ai ministeri di contribuire con tagli e risparmi per un totale di 8 miliardi nei prossimi tre anni. Solo per il 2026, il contributo previsto ammonta a 2,3 miliardi di euro. Ogni dicastero ha iniziato a rivedere le proprie risorse: dal Ministero del Lavoro con circa un miliardo di riduzioni, al Ministero della Cultura che punta a risparmi tra 200 e 300 milioni. Anche il Ministero dell’Università e della Ricerca si muove per salvaguardare borse di studio e fondi per le università statali, mentre altri dicasteri si concentrano su mensa, parco auto e gestione interna dei costi.
Il ruolo delle accise sulle sigarette
Tra le misure più rilevanti della manovra emerge la revisione del calendario fiscale pluriennale sul tabacco. L’impatto sarà diretto sui fumatori: gli aumenti partiranno da pochi centesimi nel 2026 e 2027, fino a una cifra cumulata che potrebbe raggiungere circa un euro e mezzo per pacchetto entro il 2028. La misura, prevista nel disegno di legge di Bilancio, prevede un incremento graduale delle accise, che insieme all’IVA determineranno l’aumento del prezzo finale in edicola e nei negozi. I singoli produttori avranno comunque margine di scelta sulle politiche di prezzo, ma la tendenza generale sarà quella di un progressivo aumento.
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