Serie A, al U Power si affrontano in un derby tutto lombardo il Monza del grande ex Alessandro Nesta e il Milan di Fonseca, ancora con Leao in panchina. Il Milan parte bene, poi si impantana e viene ripetutamente preso in infilata dal Monza. Dopo 7′ i brianzoli passano con un gol di Mota su assist di Djuric, ma l’arbitro annulla per un precedente fallo di Bondo su Theo Hernandez. Una decisione veramente al limite che scatena le grandi proteste della panchina monzese.
ULTIM'ORA SERIE A
— skysport (@SkySport) November 2, 2024
Giornata 11
Monza-Milan 0-1
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Poi salgono in cattedra, per motivi diversi, due giocatori. Maignan, che salva il Milan con una parata prodigiosa su un colpo di testa a botta sicura di Pedro Pereira. E l’attesissimo Daniel Maldini, che gioca un ottima prima mezz’ora ma poi, in pochi minuti, si divora due clamorose palle gol da pochi metri. La prima su un cross in cui sarebbe bastato appoggiarla nello specchio della porta a Maignan praticamente tagliato fuori.
Poi, nel secondo caso, scarta un paio di giocatori con maestria e si presenta da solo a 5 metri dal portiere rossonero. Sembra gol, ma incredibilmente Daniel non c’entra la porta nemmeno questa volta, cogliendo il palo esterno in diagonale.
La vecchia regola del gol sbagliato gol subito vale anche stavolta. Il Milan, che pure aveva a sua volta creato due o tre occasioni interessanti ma aveva sofferto moltissimo, passa con un colpo di testa di Reijnders dopo un rimpallo. Il primo tempo si chiude sullo 0-1, e si può parlare senza offendere nessuno di risultato bugiardo.
Serie A, il Monza cala e il Milan legittima la vittoria
Nel secondo tempo la musica cambia. Il Milan torna più determinato e soprattutto messo meglio in campo, mentre il Monza sembra avere speso molto e ha perso un po’ di freschezza. Nel corso dei secondi 45 minuti, nei quali si vede anche Leao per 27 minuti, sono i rossoneri a sbagliare alcune buone occasioni.
La più clamorosa capita sui piedi di Leao, che è bravissimo a seminare il panico nella difesa brianzola ma sul più bello, quando ormai è solo davanti alla porta, appoggia la palla fra le braccia di Turati. Si tratta anche dell’ultima emozione di una partita in cui un Milan non bellissimo ha dimostrato di saper essere pragmatico.
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