Era nell’aria da giorni, ma ora la decisione è presa: Stefano Pioli non è più l’allenatore della Fiorentina. Dopo la sconfitta interna contro il Lecce, che ha fatto precipitare la squadra al penultimo posto in classifica, il presidente Rocco Commisso ha deciso di chiudere il rapporto con il tecnico. Ma non senza tensioni, perché Pioli – almeno per ora – ha rifiutato ogni tipo di accordo per una risoluzione consensuale.
Non solo Pioli non si dimette, addirittura non accetta la buonuscita di un anno di contratto, irreale pic.twitter.com/PtPigqX8yv
— fixqualcosa (@fixqualcosa) November 3, 2025
Secondo quanto trapela da ambienti vicini alla società, Commisso avrebbe tentato fino all’ultimo una mediazione per evitare un divorzio traumatico, ma Pioli è rimasto fermo sulle sue posizioni. Nessuna intenzione di dimettersi e nessuna apertura a una risoluzione contrattuale anticipata.
Il tecnico, sotto contratto fino al 2028 con un ingaggio da 3 milioni netti a stagione, intende restare formalmente a libro paga del club, almeno finché non troverà una nuova squadra. Una posizione che complica le mosse della dirigenza viola e rischia di pesare in modo consistente sul bilancio societario.
Dietro questa scelta, però, non ci sarebbe solo una questione d’orgoglio. Pioli, infatti, rischierebbe di perdere anche i benefici fiscali legati al suo precedente contratto con l’Al-Nassr.
L’accordo siglato con la Fiorentina gli consentiva di evitare il pagamento completo delle imposte in Italia sui redditi percepiti in Arabia Saudita negli ultimi sei mesi del 2025. Se il rapporto con la Viola si interrompesse bruscamente, quella clausola decadrebbe, con un danno stimato attorno ai 5 milioni di euro. (continua dopo la foto)

In attesa di chiarire la situazione contrattuale con Pioli, la Fiorentina si muove per il futuro. Per le prossime due gare – la trasferta di Mainz in Conference League e il delicato scontro salvezza con il Genoa – la panchina sarà affidata a Daniele Galloppa, tecnico della Primavera, chiamato a gestire la squadra fino alla sosta per le nazionali.
Sul fronte dei nomi per la sostituzione, la rosa dei candidati è già delineata. In pole ci sono Paolo Vanoli e Raffaele Palladino, con Thiago Motta sogno ambizioso di Commisso, che lo considera il profilo ideale per un nuovo ciclo tecnico. Non è da escludere neppure Daniele De Rossi, molto apprezzato dal patron italo-americano per il suo temperamento.
Intanto, Firenze resta sospesa tra delusione e attesa: la peggior partenza della storia viola e un esonero gestito con frizioni interne aprono una fase delicatissima. Ma la certezza, per ora, è una sola: Pioli non intende fare sconti.
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