Le parole del parlamentare
Piero Fassino è immediatamente intervenuto cercando di chiarire il suo gesto, il quale secondo il politico sarebbe stato frainteso: “Volevo comprare un profumo per mia moglie. Con una mano tenevo il trolley, con l’altra il telefonino. Non ho ancora tre mani e ho appoggiato la confezione di profumo nella tasca del giaccone prima di raggiungere le casse. Pensavo di aver già chiarito con i responsabili. Dopo avermi notato, si è avvicinato un funzionario e mi ha segnalato alla polizia. Ma ovviamente non volevo rubare una boccetta di profumo”. (Continua a leggere dopo le foto)
Su quanto è accaduto in aereoporto, come riportato da The social post, ci sarebbero due versioni. La prima vede Fassino allontanarsi oltre le casse parlando al telefono e con il profumo in tasca. In questo caso si dimostrerebbe la volontà di asportare l’oggetto senza pagarlo. In quel momento sarebbe, dunque, scattato l’allarme dell’antitaccheggio e lui sarebbe stato fermato. L’altra versione, invece, è che Fassino sia stato fermato prima di raggiungere le casse da un vigilante, allarmato per aver visto il profumo in tasca. L’eurodeputato avrebbe provato a difendersi dall’accusa di furto, chiedendo di pagare l’oggetto. Trovandosi, però, il muro degli addetti alla sicurezza che, una volta riviste le immagini dalle telecamere di sorveglianza, hanno deciso di denunciarlo alla Polaria per tentato furto.