Papa Francesco, le parole del nipote
Con una voce carica di emozione, Pablo ha condiviso: “È lui, è proprio lui. Ha fatto quel che ha potuto. Ed era una brava persona”, sottolineando la genuinità e l’umanità che hanno caratterizzato il pontificato dello zio.
Quando gli è stato chiesto del suo stato d’animo di fronte alla folla in piazza San Pietro, Pablo ha risposto senza esitazione: “Era la risposta della gente a un Papa che ha fatto aprire le porte della Chiesa a tutti, un ringraziamento”. Papa Francesco è stato un pontefice che ha ispirato molti, spingendo sempre oltre i limiti personali per trasmettere il messaggio di Gesù.
Il nipote ha poi messo in guardia dal rischio di sterilizzare il messaggio dello zio, enfatizzando che Francesco ha incarnato gli insegnamenti sulla dignità e la giustizia sociale. Le sue scarpe nere consunte, poste nella bara, rappresentano un simbolo potente: “Ricordo quando non voleva mettersi le scarpe rosse! Per me sono un simbolo: rappresentano un uomo che camminava tra la gente più umile”.
Il desiderio di Papa Francesco di essere sepolto a Santa Maria Maggiore viene raccontato da Pablo con un tocco di ironia: “Ma il Vaticano è vicino! Lontano è per noi in periferia…”. Ricorda anche una frase che il Papa soleva dire: “Ci diceva: non usate il mio nome per trarne beneficio”, dimostrando la sua umiltà e attenzione alle apparenze. (Continua…)

Perchè non è mai tornato in Argentina
Nonostante il legame con l’Argentina, Papa Francesco non è mai tornato a Buenos Aires. Pablo riflette sulle ragioni di questa scelta, spiegando che il Papa temeva che il contesto politico potesse strumentalizzare il messaggio cristiano. Sebbene non abbia mai espresso apertamente nostalgia, il nipote ammette: “Suppongo un pochino…“. Questo rivela la determinazione del Papa a seguire il suo percorso spirituale senza farsi influenzare dai sentimenti personali.
L’eredità di Papa Francesco è racchiusa nella frase: “Chi sono io per giudicare l’altro?”. Pablo sottolinea che questo principio di non giudizio e di amore verso il prossimo dovrebbe guidare non solo le nostre vite personali, ma anche l’organizzazione sociale. “Amare il prossimo non è solo un fatto personale, ma sociale“, conclude, ricordando l’importanza di una società equa e inclusiva.
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