“Il vero potere è prendersi cura dei più deboli”
Il Papa Francesco ha aperto l’Angelus con una pagina del Vangelo che parla di accoglienza e potere. “Il vero potere è prendersi cura dei più deboli”, ha detto il pontefice. “Quanti soffrono e muoiono per lotta al potere?” ha chiesto il papa in una domanda retorica. E sottolineando: “Facciamo attenzione al silenzio, è la vergogna che chiude la bocca”, ha rimarcato Bergoglio. Poi un messaggio per i detenuti nelle carceri e la necessità di “lavorare perché i detenuti siano in condizione di dignità, ognuno puo’ sbagliare” ha detto il Santo Padre. In chiusura rivolto ai fedeli gremiti in piazza San Pietro ha lanciato il consueto appello a fermare i conflitti nel mondo: “Su fronti di guerra tensione molto alta, si ascolti voce popoli che chiedono pace” quindi ha chiesto “continuiamo a pregare per la pace la tensione sui fronti di guerra è ancora molto alta, preghiamo per la martoriata Ucraina, per il Medio Oriente e per il Myanmar”. (Continua a leggere dopo le foto)
Infine Papa Francesco ha aggiunto: “Gesù rinnova il nostro modo di vivere. Ci insegna che il vero potere non sta nel dominio dei più forti, ma nella cura dei più deboli. Ecco perché il Maestro chiama un bambino, lo mette in mezzo ai discepoli e lo abbraccia, dicendo: ‘Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me’. Il bambino non ha potere: ha bisogno. Quando ci prendiamo cura dell’uomo, riconosciamo che l’uomo ha sempre bisogno di vita. Noi, tutti noi, siamo vivi perché siamo stati accolti, ma il potere ci fa dimenticare questa verità. Allora diventiamo dominatori, non servitori, e i primi a soffrirne sono proprio gli ultimi: i piccoli, i deboli, i poveri. Quante persone soffrono e muoiono per lotte di potere! Sono vite che il mondo rifiuta, come ha rifiutato Gesù. Quando venne consegnato nelle mani degli uomini, egli non trovò un abbraccio, ma una croce. Il Vangelo resta tuttavia parola viva e piena di speranza: colui che è stato rifiutato, è risorto, è il Signore! Allora possiamo chiederci: so riconoscere il volto di Gesù nei più piccoli? Mi prendo cura del prossimo, servendo con generosità? E viceversa, ringrazio chi si prende cura di me?”.