
L’Olimpia Milano si prepara a voltare pagina dopo una stagione altalenante, chiusa senza trofei e con molte riflessioni aperte. Il 2025 rappresenta un anno cruciale per il club meneghino, chiamato a costruire un roster competitivo sia per la Serie A che per l’Eurolega. L’obiettivo è chiaro: tornare a vincere in Italia e, soprattutto, ritrovare credibilità e solidità sul palcoscenico europeo. Il mercato estivo ha visto l’Olimpia attivissima, tra addii pesanti e nuovi innesti mirati. La dirigenza, guidata dal general manager Christos Stavropoulos, ha scelto di puntare su una combinazione di esperienza internazionale e talento emergente, con un occhio al budget e uno alla sostenibilità tecnica del progetto. In questo articolo passeremo in rassegna tutti i movimenti di mercato del club biancorosso, analizzando il nuovo assetto tattico, le scelte della panchina e le ambizioni per la stagione alle porte. (CONTINUA DOPO LA FOTO)

Gli acquisti
L’Olimpia Milano ha messo a segno una campagna acquisti estiva strategica, puntando su cinque profili capaci di fornire esperienza, solidità e prospettiva. Al reparto esterni si è aggiunto Marko Guduric, guardia/ala serba classe 1995 proveniente dal Fenerbahçe, campione d’Eurolega, che ha firmato un contratto multi‑year, secondo le fonti probabilmente di tre stagioni. Al suo fianco, nella cabina di regia, arriva Lorenzo Brown, playmaker statunitense naturalizzato spagnolo, ex Maccabi Tel Aviv e Panathinaikos, che ha firmato con Milano un accordo fino al 2026 con opzione per un ulteriore anno. Dal backcourt arriva anche Quinn Ellis, playmaker britannico classe 2003, reduce da due stagioni brillanti con la Dolomiti Energia Trento: ha firmato un contratto pluriennale con Milano, anch’esso con durata orientata al lungo termine.
Il reparto lunghi è stato rinforzato con Devin Booker, centro americano ex Bayern Monaco, che ha firmato un accordo pluriennale, probabilmente fino al 2027. Dall’NBA è arrivato Vlatko Čančar, ala slovena con esperienze ai Denver Nuggets: ha firmato un contratto biennale, valido almeno fino al 2027. Infine, il veterano Bryant Dunston, centro americano-naturalizzato armeno, con una carriera di rilievo in Eurolega, ha sottoscritto un accordo una tantum fino al 2026, per offrire leadership e concretezza sotto le plance. Questi cinque innesti – tra nuovi talenti e firme con pedigree – offrono all’Olimpia una rosa profonda e bilanciata: dalla capacità realizzativa di Guduric e Booker, alla duttilità dello sloveno Čančar, passando per la gestione del gioco di Ellis e l’esperienza difensiva e di leadership di Dunston. Una base solida per affrontare con ambizione la stagione 2025/26 tra Serie A ed Eurolega.
Gli addii
Mentre si muove con decisione sul fronte acquisti, l’Olimpia Milano ha anche operato una decisa razionalizzazione del proprio roster, con diverse uscite che segnano la fine di un ciclo e l’apertura di nuove opportunità. La cessione più rilevante è quella di Nikola Mirotic, che dopo una stagione vissuta tra alti e bassi in maglia biancorossa ha scelto di ripartire dal Monaco, lasciando Milano con la sensazione di non aver mai davvero inciso come ci si aspettava. Ha salutato anche Guglielmo Caruso, che si trasferisce al Napoli Basket per trovare maggiore continuità e minuti in Serie A: il lungo azzurro, classe 1999, era stato una scommessa interna dell’Olimpia ma non ha trovato lo spazio necessario per emergere.
Un altro giovane italiano in uscita è Matteo Bortolani, che vestirà la maglia della Pallacanestro Cantù, con l’obiettivo di affermarsi da protagonista in una piazza storica. Si è chiusa anche l’avventura di Freddie Gillespie, centro statunitense arrivato nel 2023, il cui contratto non è stato rinnovato: impiegato soprattutto come backup, non ha lasciato un impatto significativo nella rotazione di Messina. Tra le uscite inattese c’è anche quella di Ismaël Kamagate, passato al Besiktas subito dopo essere stato acquistato da Milano e girato in prestito: una mossa strategica per valorizzare il suo talento in un contesto dove potrà crescere con maggiore responsabilità.
E’ finita con una rescissione consensuale l’esperienza del macedone Neno Dimitrijevic, mai realmente integratosi nel sistema dell’Olimpia, e con la non riconferma di Fabien Causeur, che lascia Milano a fine contratto dopo una stagione breve e poco incisiva. Il club ha scelto di snellire il roster liberando slot occupati da profili non centrali nel progetto tecnico, puntando su un rinnovamento orientato a profondità, atletismo e continuità. Le partenze sono parte di una strategia ben delineata che ha come obiettivo quello di restituire identità e competitività alla nuova Olimpia.

L’analisi tattica
Con una campagna acquisti mirata e strutturata, l’Olimpia Milano si prepara a varare un quintetto rinnovato e rotazioni profondamente diverse rispetto alle ultime stagioni. Il cambiamento parte dalla regia: Lorenzo Brown, con la sua esperienza in Eurolega e nelle nazionali, sarà il nuovo faro del gioco biancorosso, affiancato da Quinn Ellis, giovane ma già maturo nella gestione dei possessi, e da Diego Flaccadori, sempre più affidabile nelle rotazioni. In posizione di guardia, l’innesto di Marko Guduric cambia gli equilibri: mancino tecnico, pericoloso dal palleggio e letale sugli scarichi, aggiunge qualità e visione in una zona del campo che l’anno scorso aveva mostrato carenze.
Sull’ala, Shavon Shields resta il riferimento principale, mentre l’arrivo di Vlatko Čančar apre a soluzioni più dinamiche e versatili: lo sloveno può agire sia da “3” che da “4”, offrendo spaziature e letture in transizione. Tra i lunghi, Zach LeDay resta un pilastro, ma l’inserimento di Devin Booker, con il suo mix di fisicità e tiro, e del veterano Bryant Dunston, pronto a guidare la seconda unità e a presidiare l’area nei momenti chiave, consente a Messina rotazioni più fluide e verticali. La struttura del quintetto base sarà così più atletica, solida a rimbalzo e meno dipendente dal tiro dei lunghi. Il vero salto di qualità, però, passerà dalla capacità di integrare questi nuovi innesti nel sistema di gioco e di mantenere alto il livello di intensità difensiva. Se l’equilibrio tra vecchi leader e nuovi innesti verrà trovato in tempi rapidi, l’Olimpia potrà ambire con maggiore concretezza a tornare tra le grandi d’Europa.
Le ambizioni
L’Olimpia Milano si affaccia alla stagione 2025-26 con l’obiettivo dichiarato di tornare a vincere il campionato, ma il percorso non sarà affatto semplice. Dopo stagioni segnate da discontinuità e cambi frequenti nel roster, la sfida principale per coach Ettore Messina sarà creare un’identità stabile e un gruppo coeso, capace di reggere l’urto delle doppie competizioni e delle aspettative di un pubblico esigente. I nomi in squadra non mancano, ma il vero nodo è capire se questi giocatori riusciranno a integrarsi nel sistema tecnico e mentale richiesto.
Il churn rate elevato degli ultimi anni ha spesso impedito all’Olimpia di trovare continuità, sia dal punto di vista del gioco che della leadership interna. Inoltre, la gestione del budget — tra ingaggi elevati e investimenti mirati — dovrà essere ancora più attenta: non basta spendere tanto, serve spendere bene. Messina avrà il compito non solo di gestire rotazioni e strategie, ma anche di costruire una cultura di squadra, fatta di responsabilità e obiettivi condivisi. Se riuscirà a trovare il giusto equilibrio tra esperienza e talento, tra esigenze di risultato immediato e sostenibilità a lungo termine, Milano potrà davvero ambire al titolo. Altrimenti, anche una rosa piena di stelle rischia di rimanere un progetto incompiuto.
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