Una delle storyline più affascinanti di questa stagione NFL è senz’altro la grande campagna dei New England Patriots, che dal record di 4-13 della scorsa stagione sono passati a un roboante 9-2 con cui stanno conducendo l’NFL. Come è stato possibile un capovolgimento simile? E, sopratutto, quanto lontano possono arrivare nei prossimi mesi? Approfondiamo alcune tematiche nell’attesa del finale di stagione 2025/2026.
Drake Maye è l’eletto?
Il football, si sa, è l’unico sport al mondo dove c’è una figura specifica da tenere d’occhio più delle altre e dalla quale passano, in sostanza, le fortune di una singola squadre: il quarterback. Del resto, è dalle sue mani che transitano tutti i palloni e dalla sua capacità di leggere le difese dipende la riuscita dell’azione. Avere un buon quarterback può essere la chiave per vincere qualche gara in più, ma averne uno eccezionale ti assicura continuità e un progetto a lungo termine. Ecco perché nel football si parla anche di franchise QB, ossia quei quarterback che vengono considerati il volto di una squadra e che, auspicabilmente per i tifosi, giocheranno lì gran parte della loro carriera.
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Gli esempi nella storia sono innumerevoli: Joe Montana con i San Francisco 49ers, Dan Marino con i Miami Dolphins, Ben Roethlisberger con i Pittsburgh Steelers, Brett Favre/Aaron Rodgers con i Green Bay Packers tra i classici, ma si possono trovare anche esempi più moderni come Josh Allen ai Buffalo Bills, Lamar Jackson con i Baltimore Ravens e Patrick Mahomes con i Kansas City Chiefs. Un grande QB è molto più che un ruolo del football, è un investimento sul successo della squadra e della città. Se siete appassionati di football, avrete sicuramente notato che in questo elenco manca IL nome quando si parla di franchise QB: Tom Brady con i New England Patriots. Brady, considerato il miglior giocatore di sempre della storia di questo sport, ha guidato i Patriots a ben 6 Super Bowl, ancora oggi record per una franchigia. Non sorprende, perciò, che con il suo addio alla città i tifosi si fossero già prefigurati decenni di carestia prima di poter tornare competitivi. Invece, sono basati cinque anni.
Sia chiaro: non vogliamo assolutamente paragonare Drake Maye a Tom Brady. Ma è interessante notare che New England abbia già trovato il suo nuovo franchise QB: Drake Maye è solo al suo secondo anno, ma gioca con la compostezza e la consapevolezza di un veterano. Ha visione del campo, un braccio potente e soprattutto non ha paura di rischiare le giocata più audaci del playbook. Se non avete ancora avuto modo di vedere una sua partita, ecco qualche numero interessante: nelle prime 11 Week, Maye ha lanciato 2.836 yards, un dato che lo rende primo in tutta l’NFL in questa categoria, siglato 20 touchdown (4° nella NFL) a fronte di soli 5 intercetti. Il suo QB rating, il dato che misura l’effettivo impatto di un quarterback, è di 73.2, il secondo più alto di tutta la lega dietro al solo Dak Prescott dei Dallas Cowboys (74.9).
Mike Vrabel, l’uomo al comando
Se c’è qualcuno che sa bene cosa vuol dire vincere per New England, quello è Mike Vrabel. Perno della difesa dei Patriots da giocatore, nei suoi sette anni con la casacca Pats ha vinto ben tre Super Bowl, segnando anche due touchdown nelle vesti di tight end. La scelta delle dirigenza di renderlo allenatore della squadra sta pagando dividendi immediati: insieme allo staff, in particolare al coordinatore offensivo Josh McDaniels, ha ridisegnato un’offensiva da manuale che ha messo Drake Maye nelle condizioni di lanciare al meglio e dispiegare tutto il proprio talento. L’ambiente, in generale, si è compattato intorno al dualismo tra head coach e quarterback, in una crescente convinzione dei propri mezzi.
Cosa succederà ai playoff?
Ovviamente, per quanto la stagione possa essere esaltante, i playoff sono tutto un altro paio di maniche: la pressione è altissima e il margine per sbagliare è minimo, a volte inesistente; inoltre, i difetti che appaiono a sprazzi nel corso della regular season vengono brutalmente esposti. E c’è anche da considerare che il motore Drake Maye sarà alla prima esperienza assoluta su un terreno così accidentato. Tra i principali punti critici che a cui i New England Patriots dovranno fare attenzione in post-season, possiamo segnalare:
- L’incapacità di generare palle perse. La difesa dei Pats dovrà salire di livello per rendere ogni possesso ostico agli avversari, cosa che non sempre gli riesce: nelle ultime tre partite, ad esempio, ha generato solo una palla persa.
- Mancanza di profondità nella offensive line. La O-line dei Patriots è stata sino ad ora formidabile, una delle migliori unità della NFL. Ma gli infortuni possono accadere, e la panchina di New England in questo reparto è piuttosto corta.
- Vulnerabilità negli opening drives. New England è piuttosto soggetta a prendere punti già nei drive di apertura, aspetto che nelle gare di PO potrebbe rivelarsi fatale.
- Il running game non è all’altezza. Al netto di recenti miglioramenti, le corse dei Patriots li posizionano al 27esimo posto su 32 per ruhing success rate. Troppo poco per offrire un’alternativa credibile ai passaggi di Drake Maye.
I Patriots sono una squadra entusiasmante e bella da vedere, che fino ad ora ci sta regalando una delle storie più interessanti del campionato. Ricordiamoci, comunque, che siamo solo all’inizio di un ciclo, e un’eventuale sconfitta nei primi round dei playoff sarebbe più che fisiologica.