
Se c’è una parola che riassume le Finals NBA è: spettacolo. Aggiungiamo le emozioni, e il mondo intero che punta lo sguardo sull’appuntamento più importante del basket globale. Infine, l’America che segue le ultime gare con il fiato sospeso. C’è tutto per un thriller sportivo di primo livello, e quest’anno c’era anche la novità di una finale inedita.
L'unico membro degli Oklahoma City Thunder ad aver vinto il titolo NBA è Alex Caruso, campione nella bolla di Orlando con i Los Angeles Lakers nel 2020. Pur avendo solo 31 anni è considerato uno dei veterani dello spogliatoio: da lui ci siamo fatti spiegare come si reagisce a una… pic.twitter.com/M8rpyupmDj
— skysportnba (@SkySportNBA) June 13, 2025
Sì, perché al posto dei soliti Lakers, Celtics, Warriors stavolta c’erano due squadre emergenti, rampanti e giovani. Che non hanno deluso: Oklahoma City e Indiana stanno regalando sorpassi, rimonte e giocate da copertina in una serie che non dà tregua.
E se qualcuno aveva ancora dubbi sul valore dei Thunder dopo una stagione dominante, gara-5 li ha spazzati via tutti: questa squadra ha cuore, talento e soprattutto un duo di trascinatori che non si fermano davanti a nulla.

Oklahoma City Thunder – Indiana Pacers 120-109 (serie 3-2)
Davanti a un Paycom Center elettrico, i Thunder travolgono i Pacers 120-109, salgono 3-2 nella serie e giovedì avranno a Indianapolis il primo match point per chiudere i conti e prendersi quello che sarebbe il loro primo, storico titolo NBA.
È ancora una volta lo show personale di Shai Gilgeous-Alexander (31 punti e 10 assist) a far cantare i tifosi, ma stavolta si prende tutta la scena uno strepitoso Jalen Williams: 40 punti, massimo in carriera nei playoff, e sangue freddo nei momenti più caldi. Dall’altra parte invece Tyrese Haliburton è la controfigura di se stesso: problemi al polpaccio e uno 0/6 al tiro che grida vendetta.
Eppure Indiana non molla mai. Dopo un primo quarto dominato da OKC (+10) e un secondo periodo chiuso sul 59-45, i Pacers si rimettono in carreggiata con la solita scossa di McConnell: 13 punti nel terzo quarto, difesa aggressiva e Paycom Center ammutolito quando lo svantaggio scende a -5.

Quando Siakam firma 12 punti in un lampo e riporta Indiana a un minaccioso -2 all’inizio dell’ultimo quarto, i fantasmi di gara-1 sembrano di nuovo aleggiare su Oklahoma City. Ma qui viene fuori la stoffa dei campioni: difesa di ferro, turnover sanguinosi di Indiana e un parziale di 18-4 che rispedisce i Pacers a distanza di sicurezza.
Applausi anche per Holmgren e Wallace, preziosissimi nei momenti chiave. Ma la notte è tutta di Shai e Jalen, coppia da sogno che ora vede vicinissimo l’anello. Giovedì a Indianapolis si può decidere tutto: i Thunder hanno il primo match point e, con questi due in campo, sognare non è un azzardo. Anche se la serie corre sempre sul filo, e tutto è ancora possibile.
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