
La Juventus aspettava l’Atalanta per confermare il suo ottimo momento in campionato, e tutti si aspettavano una partita equilibrata. Invece è stato un massacro sportivo, con la squadra di Gasperini che ha dominato la partita dall’inizio alla fine segnando quattro gol, colpendo un clamoroso palo e affondando con estrema facilità in una difesa juventina che ha fatto una figura imbarazzante, a parte Di Gregorio che ha evitato un passivo ancora più pesante.
🔥➡️ La Dea distrugge la #Juventus, l'#Atalanta vince 0-4 grazie alle reti di #Retegui su rigore, #DeRoon, #Zappacosta e #Lookman. pic.twitter.com/Ssm5GiDAOx
— La Casa del Pallone ⚽️ (@Casadelpallone_) March 9, 2025
Difficile raccontare una partita che rappresenta la peggior sconfitta interna dei bianconeri nella storia dello Stadium. Per trovare uno 0-4 subito dalla Juve bisogna tornare al 1967, a un derby con il Torino. Thiago Motta, per la terza volta in stagione, conferma lo stesso undici della partita precedente, affidandosi a Yildiz sulla trequarti nonostante il virus intestinale della vigilia.
Gasperini sorprende tutti lanciando Cuadrado nel tridente offensivo con Lookman e Retegui per arginare Cambiaso. Mossa che si rivelerà vincente. La Juventus fatica a costruire dal basso, lasciando spesso l’iniziativa a Di Gregorio, che è costretto a lanci lunghi poco efficaci. Hien, rientrato in difesa, non fa vedere palla a Kolo Muani, a secco da oltre un mese.
L’Atalanta impiega appena quattro minuti per dimostrare la propria pericolosità: McKennie perde palla sulla trequarti, Ederson riparte velocemente e serve Lookman, chiuso in extremis da Thuram in angolo. I ritmi restano bassi e le occasioni latitano, ma al 27’ arriva l’episodio che cambia la partita: Cuadrado guadagna un calcio di punizione, Kolasinac batte in mezzo e, dopo una respinta, McKennie colpisce il pallone con il braccio largo in area. Sozza non ha dubbi e indica il dischetto. (continua dopo la foto)

Retegui, incaricato della battuta, non sbaglia e porta in vantaggio l’Atalanta. L’Allianz Stadium sprofonda in un silenzio cupo, interrotto solo dai cori di contestazione della Curva Sud contro squadra e dirigenza. La reazione bianconera è quasi nulla. La Juve gioca in modo prevedibile, Yildiz appare debilitato e perde numerosi palloni.
In pieno recupero del primo tempo, Lookman ne approfitta, ruba palla e calcia dal limite: la conclusione deviata colpisce il palo. Sulla ribattuta, Ederson rimette in mezzo, ma Di Gregorio si supera ancora su Lookman, evitando il raddoppio.
Al rientro dagli spogliatoi, Motta sostituisce Yildiz con Koopmeiners, mentre Gasperini inserisce Brescianini per Cuadrado. Ma la musica non cambia e, anzi, l’Atalanta affonda subito il colpo. Al 46’ Kelly sbaglia l’uscita palla al piede, De Roon recupera e serve Ederson, che trova Lookman in area: il primo tiro viene respinto da Di Gregorio, ma sul rimpallo De Roon è il più rapido e segna il 2-0.
Atalanta, secondo tempo devastante
I fischi dagli spalti si intensificano, diventando la colonna sonora della ripresa. Motta prova a scuotere la squadra con un triplo cambio al 53’: fuori Gonzalez (fischiatissimo), Weah e Gatti (applaudito), dentro Mbangula, Costa e Kalulu. Al 75’ entra anche Vlahovic per Kolo Muani, ma la Juve resta sterile in attacco. A fine gara, il dato statistico è impietoso: 2 tiri in porta e appena 20 tocchi in area avversaria.
L’Atalanta, invece, è spietata e arrotonda il punteggio. Al 67’ Zappacosta cala il tris finalizzando un assist di tacco di Kolasinac. Al 77’ arriva il colpo di grazia: Vlahovic scivola malamente a centrocampo, Lookman raccoglie il pallone e con un tiro deviato da un difensore batte Di Gregorio per il definitivo 4-0.
Gasperini esce dall’Allianz Stadium con un sogno scudetto che, fino a due settimane fa, sembrava irraggiungibile. Per Thiago Motta, invece, è la prima sconfitta casalinga in campionato, ma il problema più grande è il clima che si è creato: centinaia di tifosi abbandonano lo stadio dopo il quarto gol, contestando duramente squadra e società. Thiago Motta torna di nuovo in discussione, mentre l’Inter, prossima ospite dei bergamaschi in una sfida scudetto appassionante, può cominciare a preoccuparsi.
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