
Il PSG di Luis Enrique vola in finale del Mondiale per club con una prestazione da manuale, travolgendo il Real Madrid con un 4-0 che lascia poco spazio ai dubbi. I francesi sono stati spettacolari, musicali, inarrestabili, ma dall’altra parte il Real ha mostrato una confusione tattica e una fragilità difensiva imbarazzante, che ha reso il match un assolo parigino già chiuso dopo 24 minuti.
🏆🇺🇸 Mondiale per Club, il Psg disintegra anche il Real Madrid: 4-0 senza storia
— Daniele Mari (@marifcinter) July 9, 2025
La finale sarà: PSG-CHELSEA pic.twitter.com/TTkl44o7jF
Il PSG merita applausi, ma il Real ha messo del suo per autodistruggersi, schierato male, svogliato e privo di un’identità. E, soprattutto, i due incredibili errori difensivi che hanno spianato la strada ai francesi sono stati a dir poco grotteschi. Roba che non si vede nemmeno nei campionati dilettanti.
Il protagonista assoluto è Fabian Ruiz, autore di una doppietta nei primi 24 minuti, aiutato da una difesa madrilena ai limiti del surreale: prima Asensio perde una palla innocua in suo totale controllo con un errore mai visto in area, regalando il vantaggio, poi Rüdiger riesce nemmeno lui sa come a lisciare completamente la palla su un semplice passaggio, innescando il contropiede del secondo gol.
A completare la disfatta, le reti di Dembélé e Ramos, mentre il Real si faceva trovare puntualmente sguarnito. Xabi Alonso, in panchina, ha sbagliato tutto: un inedito 4-3-1-2 con Valverde terzino e un centrocampo sbilanciato, incapace di contenere i movimenti armonici e velocissimi dei parigini.
Il primo tempo finisce con un possesso palla 80-20 a favore del PSG, che gioca un calcio fluido, ipnotico, indecifrabile, simile per qualità solo a quello del Barcellona di Guardiola. Hakimi, Vitinha, Doué, Dembélé: tutti si muovono come un’orchestra sincronizzata. La pressione è immediata e feroce, la transizione offensiva letale. Il Real, spaesato, non riesce a completare nemmeno un contrasto, e si espone a contropiedi imbarazzanti anche dopo il 3-0. (continua dopo la foto)

Il cambio modulo di Alonso nella ripresa, un passaggio forzato al 4-3-3, non migliora nulla. Solo Bellingham ci prova, mentre Modric e Militao, entrati dalla panchina, portano un minimo di ordine. Ma è troppo tardi. Ramos, in contropiede, cala il poker. Il Real affonda e il PSG, intanto, viaggia verso il grande slam: campionato, coppe nazionali, Champions e Mondiale per club, tutto è alla portata di questa squadra che sta scrivendo la storia.
All’orizzonte, l’ultimo ostacolo: il Chelsea di Maresca. Ma dopo aver distrutto Inter e Real, asfaltato Atletico, Bayern e Miami, e con l’unico gol subito e l’unica sconfitta contro il Botafogo, chi può davvero fermare questa macchina perfetta? La domanda ora è un’altra: questo Psg ha dei limiti? Per ora, nessuno li ha visti.
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