L’avventura di Paulo Fonseca sulla panchina del Milan si è conclusa il 29 dicembre 2024, in un modo che ha lasciato perplessi. L’esonero, che era nell’aria già da tempo, è stato ufficializzato dopo la partita contro la Roma, ma i segnali erano evidenti fin dalla mattina. Ma quello che è successo dopo il match è poco edificante, e non rappresenta una bella pagina per la società e i dirigenti.
Chiedo un aiuto da casa:
— Milan memories (@MemoriesMilan) December 30, 2024
Si e’ mai visto un allenatore che auto-comunica il proprio esonero?
Quanto mi vergogno…
(E a #Fonseca vorrò sempre bene).
❤️🖤#MilanRoma pic.twitter.com/3qHCUJyWAI
La decisione è maturata in un clima di tensione crescente, culminato con una conferenza stampa post-partita che ha assunto toni surreali: il tecnico è stato lasciato solo di fronte ai giornalisti, senza informazioni certe sul suo destino nonostante l’addio fosse ormai deciso. Un comportamento mai visto che, a prescindere dalle valutazioni sul suo operato, Fonseca davvero non meritava.
Diverse sono le cause che hanno portato alla separazione tra il tecnico portoghese e il Milan. La classifica deludente e l’incapacità di dare un’identità tattica chiara alla squadra in primo luogo, ma non solo. I rapporti tesi con alcuni senatori del gruppo e le divergenze con la dirigenza hanno complicato ulteriormente la situazione.
Un episodio emblematico è stato il mancato supporto del club allo sfogo del tecnico contro l’arbitro La Penna, dopo la sconfitta contro l’Atalanta. Le parole del presidente Scaroni, che di fatto hanno “corretto” la posizione di Fonseca, sono state interpretate come un segnale di distacco. Inoltre, alla vigilia della partita contro la Roma, Fonseca è stato accompagnato all’allenamento a Milanello solo dall’Ad Giorgio Furlani, fatto che ha evidenziato l’assenza di unità di intenti in un momento delicato.
Le tensioni con la dirigenza si sono acuite anche per questioni di mercato. Fonseca non ha nascosto la sua contrarietà alla cessione di Saelemaekers e si è opposto alla possibile partenza di Tomori, nel mirino della Juventus. Questi dissapori hanno rafforzato l’impressione di una spaccatura insanabile tra il tecnico e il club.
Il Milan ha scelto di esonerare Fonseca immediatamente dopo il pareggio con la Roma anche per motivi economici. Nel contratto del tecnico, a quanto afferma la società, sarebbe infatti presente una clausola che consente al club di liquidarlo pagando solo il primo anno dei tre previsti, pari a 2,5 milioni di euro netti, a condizione che l’esonero avvenisse entro un determinato periodo di tempo.
Questo dettaglio avrebbe spinto la società ad agire in modo rapido per limitare le perdite finanziarie. L’esonero di Fonseca non è stato una sorpresa per molti. Fin dai primi risultati poco soddisfacenti, il suo nome è stato messo in discussione. E sin dal suo arrivo, avvenuto dopo un casting che non aveva convinto la piazza, attorno a lui si era respirato un clima di sfiducia.
Milan e Fonseca, modalità che lasciano perplessi
Il tecnico era già stato a rischio licenziamento prima del derby, poi vinto, e della trasferta di Verona, dove aveva conquistato una vittoria che gli ha garantito solo una breve tregua. Il pareggio con la Roma, secondo i rumors, non ha influito, perché la società aveva già fatto la sua scelta prima della gara, con la situazione paradossale che il tecnico sarebbe mandato in panchina da separato in casa, con il sostituto già pronto a prendere il suo posto.
Con la sua uscita, il Milan si prepara ora a una nuova fase con un tecnico connazionale di quello uscente, l’ex interista ed ex allenatore del Porto Sergio Conceicao. I rossoneri si augurano che Conceicao possa raddrizzare una stagione deludente, ma le modalità con cui è stato gestito l’addio di Fonseca lasciano spazio a molte riflessioni sul clima all’interno del club e sulla strategia societaria.
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