x

x

Vai al contenuto

Milan-Monza, malinconia a San Siro: vince il Diavolo in un clima di contestazione

Gabbia e Joao Felix firmano il 2-0 con cui il Milan chiude la stagione a San Siro contro un Monza retrocesso, in una serata intrisa di malinconia anche per i vincitori. La classifica dice settimo posto provvisorio per i rossoneri (dipenderà dalla Fiorentina), ma fuori dalle coppe europee. E una mesta retrocessione per i brianzoli, mai realmente competitivi in un campionato con 26 sconfitte.

Un epilogo che stride con il ricordo, celebrato tre giorni sui social, dell’ultimo scudetto datato 2022. Sono solo 3 anni, ma sembra passato un secolo. Intanto il Monza saluta la Serie A, guarda caso dopo tre anni. Silvio Berlusconi non c’è più, ed è un’assenza che pesa. Le fondamenta del progetto-Monza sono crollate e la stagione si è risolta in una triste sequenza di sconfitte.

Serata densa di malinconia anche per Sérgio Conceiçao, costretto a guardare l’ultima partita della sua avventura rossonera ormai agli sgoccioli da dietro un vetro perché squalificato. Un addio freddo e silenzioso per il tecnico. Intanto Leao e Theo Hernandez restano in panchina, una sorte di simbolo di una stagione di cui avrebbero dovuto essere i trascinatori, e che invece li vede possibili partenti se qualcuno busserà alla porta del Milan per acquistarli.

Un po’ a sorpresa, anche il 17enne Camarda è partito dalla panchina, scelta che ha lasciato perplessi i più: perché non metterlo in campo per testarlo e per fargli fare esperienza in una gara del tutto inutile e nella quale avrebbe potuto giocare senza troppe aspettative? Difficile capirlo, sembravano le condizioni ideali e invece i tifosi per vederlo in campo hanno dovuto aspettare il secondo tempo.

La partita con queste premesse non poteva certo essere entusiasmante. I ritmi erano da trofeo estivo, ma il clima che si respirava dentro e fuori dallo stadio di estivo non aveva niente. Contestazione per la società, nessun entusiasmo per la gara, timori per la probabile partenza di Reijnders verso il Manchester City. E un abbraccio particolarmente affettuoso dedicato all’olandese dai compagni in campo è sembrato confermare le voci di un addio. (continua dopo la foto)

Intanto, in un primo tempo sonnacchioso, il Monza ha colpito un palo con Birindelli e si è vista annullare un gol di Balde dopo un lungo controllo al Var. Nella ripresa il Milan si è scosso e a portare un po’ di vivacità sono stati soprattutto Pulisic, Joao Felix (che prima colpisce la traversa, poi segna su punizione al 74’) e Camarda, entrato a inizio ripresa e applaudito da tutto San Siro. Il primo gol era stato firmato da Gabbia di testa, al 64′, su angolo di Chukwueze.

Nel prepartita, Reijnders ha ricevuto il premio come miglior centrocampista della stagione: l’unico applauso autentico della serata. Furlani ha parlato nel pre-gara, senza confermare né smentire le voci di questi giorni. Però ha lasciato intendere che la permanenza di Tijjani dipenderà dalla scelta del giocatore.

Non una mossa molto elegante, a pensarci bene. Se sono vere le voci che vedono il City offrire all’olandese il triplo dell’ingaggio (da 3 a 9 milioni), la possibilità di essere allenato da Pep Guardiola e di disputare la Champions League da protagonista, sembra comunque difficile che il centrocampista possa rifiutare. Staremo a vedere se l’interesse inglese è davvero reale come dicono.

L’arrivo di Igli Tare, che inizierà ufficialmente nei prossimi giorni, rappresenta il primo mattoncino per una ricostruzione che senza coppe sarà lunga e complicata. Il Milan ha bisogno di una nuova identità, di una rotta da seguire. E serve subito. Perché questa stagione i tifosi vogliono dimenticarla in fretta.

Leggi anche:

Argomenti