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Milan, Allegri è l’anti-turnover: i rossoneri si affidano (per ora) ai “fedelissimi”

Al Milan di Massimiliano Allegri la parola d’ordine è continuità. In un calcio in cui in molti cambiano formazione ogni tre giorni, il tecnico livornese ha scelto la via opposta: pochi uomini, idee chiare e un blocco solido di titolari. Indubbiamente, in questa scelta il tecnico è favorito dalla mancanza delle coppe europee, che può essere un vantaggio non da poco. Il Napoli Campione d’Italia insegna.

Nelle prime cinque giornate di campionato, infatti, il Milan è la squadra di Serie A che ha utilizzato il minor numero di giocatori dal primo minuto: appena 14 titolari. Un dato che fotografa bene la filosofia rossonera in questa stagione di ricostruzione e assenza dalle coppe europee.

Quando Allegri ha iniziato a lavorare a Milanello, insieme al nuovo direttore sportivo Tare, il piano era chiaro: costruire una rosa corta ma di qualità, capace di reggere il campionato senza scontenti e senza affanni fisici. Da qui la maxi operazione estiva in uscita, che ha ridotto il gruppo da 26 a 22 giocatori, di cui 3 portieri. Tradotto: appena 19 calciatori di movimento da gestire, tutti con un ruolo definito e un minutaggio garantito.

Il numero 14 non è solo statistico, ma simbolico. Racconta di un Milan coeso, con un allenatore che sta dando fiducia a un gruppo ristretto capace di ottenere quattro vittorie consecutive con un solo gol subito, peraltro su rigore. Le rotazioni sono ridotte al minimo, ma la scelta paga: equilibrio tattico, armonia nello spogliatoio e prestazioni in crescita.

Milan, i fedelissimi di Allegri

Nelle prossime settimane, però, il dato è destinato a cambiare. Già nella sfida contro la Juventus, Allegri potrebbe ampliare la lista dei titolari inserendo Bartesaghi e De Winter (in ballottaggio con il rientrante Tomori), mentre dopo la sosta si attende il ritorno di Leao, che porterà il conteggio a 17.

Intanto, il Milan si gode un’identità forte e un gruppo che parla la stessa lingua. E forse proprio la scelta di un blocco compatto, unita alla tranquillità di non avere impegni europei, potrebbe diventare il vero segreto del progetto Allegri.

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