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Milan allo sprofondo, Champions ormai lontanissima: analisi di una disfatta

Doveva essere la stagione della conferma, è diventata quella dell’addio. Il Milan si guarda intorno e non trova più la Champions, solo macerie. Il Napoli ha messo la pietra tombale, ma i rossoneri si sono scavati la fossa da soli. E la Gazzetta dello Sport ha analizzato i motivi di una disfatta che nessuno immaginava così totale.

“Avete un binocolo? Guardate bene, perché la Champions è lontanissima”, incalza la rosea. Nove punti di distanza dal Bologna quarto, Juve e Roma che corrono, Lazio che gioca questa sera ma ha già superato il Milan. Il Diavolo è solo nono, 47 punti e un futuro sempre più opaco.

Certo, la matematica non lo condanna ancora, ma la realtà sì. Il ritorno in Champions, ottenuto con fatica nel 2021, è già un ricordo: Fonseca e Conceiçao hanno impiegato qualche mese per distruggere ciò che Pioli aveva ricostruito dopo un’assenza di sette stagioni.

E ora? Ora si gioca per l’Europa che conta meno. E mercoledì arriva il derby d’andata in Coppa Italia. Un doppio confronto che può valere un posto in Europa League, sempre che il Milan riesca a battere l’Inter, cosa che in queste condizioni non sembra semplice. L’alternativa? Accontentarsi della Conference League o, peggio, di un anno sabbatico senza coppe.

Ma come è stato possibile arrivare a questo punto? La risposta è complessa e semplice al tempo stesso: errori, errori e ancora errori. Li fa il Milan in campo, li fa la società in sede di mercato. Il problema è strutturale, radicato, quasi genetico:

Difesa in frantumi: ogni settimana una coppia centrale diversa, zero certezze. In difesa il Milan è un cantiere aperto da inizio stagione, con risultati devastanti.

Blackout cronici: gol subiti nei primi minuti o subito dopo aver segnato. La gestione delle partite è da squadra inesperta, altro che big d’Europa.

Giocatori senza leadership: quando il gioco si fa duro, il Milan scompare. I leader sono fantasmi, i giovani non reggono la pressione.

Scelte cervellotiche: Leao ha mille difetti, ma perché non era titolare a Napoli? Quando è entrato, il Milan ha smesso di essere inerme. Troppo tardi, come al solito.

Milan “appeso” al derby di Coppa Italia

Adesso i tifosi si dividono: meglio lottare per l’Europa minore o saltare un anno e ripartire? Su una cosa, però, tutti sono d’accordo: la Coppa Italia va vinta. Mercoledì, a San Siro, c’è Milan-Inter, l’andata di una semifinale che pesa come un macigno. Pe fortuna del Milan, l’Inter è in piena corsa scudetto e deve giocare la Champions, quindi la Coppa Italia è solo un piccolo trofeo secondario per i nerazzurri. La speranza è che pesi la differenza di motivazioni.

Il ritorno sarà il 23 aprile, ma il primo round è già un bivio pericoloso. Giocare in casa sembra un vantaggio? Non lo è affatto. San Siro è stanco, frustrato, deluso. E se il Milan dovesse sbagliare ancora, potrebbe diventare il tribunale di una condanna definitiva.

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