La somma
“Michela come tutti sanno è stata molto male negli ultimi due anni e ha dovuto sostenere spese importanti sia per la sua situazione medica sia perché ha voluto comprare una casa stabile a Roma invece di continuare a stare in affitto“, precisa Giammei. L’unica altra abitazione di proprietà della scrittrice si trova a Cabras, dove tuttora vive sua madre. Ed è su questa casa che graverebbe la pendenza di poco più di 47mila euro con il Fisco. a cui aggiungerne altri provenienti da vari tributi non versati in qualità di datore di lavoro della Isolanet, impresa di servizi connessi alla tecnologia informatica, e persino alcune piccole multe che si aggirerebbero sui 100 euro.
Una situazione di cui Michela Murgia era perfettamente consapevole, al punto che nel testamento ha deciso di destinare l’abitazione a Giammei in nuda proprietà fino alla scomparsa della madre. In questo modo, la casa potrà poi essere venduta e la liquidità “usata per soddisfare ogni esigenza che potrebbe emergere dopo la mia morte, con particolare riferimento a situazioni debitorie“, si legge nel testamento della scrittrice sarda.
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La paura di Michela
Giammei sottolinea che “Michela non aveva un impero immobiliare. Non ha mai sfruttato occasioni per arricchirsi, e quel che ha guadagnato dai suoi libri lo ha reinvestito nella sua campagna elettorale in Sardegna. Non ha accumulato e ha avuto un rapporto poco avido con il denaro“. Giammei, inoltre, spiega che Michela Murgia sarebbe stata in grado di risolvere tutto ciò da sola, ma le condizioni di salute non le hanno permesso di rispettare il suo piano che aveva concordato con la sua commercialista. “Ha dovuto chiedere a noi di farlo perché non ha avuto tempo”, conclude Giammei a Repubblica