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Luka Modric: classe ed eleganza, il maestro del Real Madrid

Modric in Nations League

Luka Modric è uno dei centrocampisti più forti e importanti della storia del calcio. Nel 2020 la rivista Sportske novosti lo ha eletto migliore calciatore croato di sempre. Nella sua carriera ha vinto praticamente di tutto, compreso il Pallone d’Oro nel 2018. (CONTINUA DOPO LA FOTO)

Modric in Champions contro il Milan
(Photo by Mateo Villalba/Getty Images)

Luka Modric è un centrocampista totale, che nel corso della sua carriera ha ricoperto con qualità inarrivabile qualsiasi posizione della mediana. Dalla cabina di regia alla trequarti offensiva, facendo anche la mezzala. Con il pallone tra i piedi sono pochi i giocatori che possono vantare una tecnica simile. La manovra offensiva dipende dalle sue giocate, frutto di un cervello che intercetta e rielabora le situazioni di campo a una velocità superiore alla media che gli permette di essere padrone delle geometrie del campo con pochi essenziali tocchi. Ma andiamo alla scoperta della storia di Luka Modric.

L’infanzia tra gli orrori della guerra

Luka Modric nasce il 9 settembre del 1985 nella frazione di Modrići a Zaton Obrovaćki, un piccolo villaggio nella Dalmazia centrale, quando la Croazia è ancora parte della Jugoslavia. I suoi genitori sono Radojka Dopuđ, sindacalista, Stipe Modrić, aeromeccanico. I primi anni della sua infanzia li trascorre con loro all’interno di una casa cantoniera, dove spesso aiuta il nonno nell’allevamento del bestiame. Gli orrori della guerra tra serbi e croati – durata dal 1991 al 1995 – entra di prepotenza nella vita del piccolo Luka, che a soli sei anni è costretto ad assistere con i suoi stessi occhi all’assassinio del nonno. La dimora dove viveva viene rasa al suolo e così la famiglia diventa rifugiata di guerra.

Inizialmente trovano riparo dalle bombe in ostelli allestiti per gli esuli della guerra dei Balcani, fino a quando non raggiungono Zara, roccaforte indipendentista in cui era presente l’unico ospedale nell’arco di migliaia di chilometri e anche un albergo. Nel frattempo Luka inizia ad appassionarsi al pallone e viene iscritto dal padre alla scuola calcio della città. Fin da subito emerge il suo tocco palla morbido ed elegante, abbinato però a un fisico gracile che fa storcere il naso a diversi addetti ai lavori, che si mostrano scettici sulle effettive potenzialità del suo talento.

A credere in lui è Tomislav Basic, responsabile delle giovanili dell’NK Zadar, che lo propone all’Hajduk Spalato, squadra di cui Luka era tifoso. Dopo un provino però viene scartato dai dirigenti a causa del suo fisico sottosviluppato. Quando ha sedici anni, grazie all’aiuto del suo padre calcistico Basic, riesce a entrare nella Dinamo Zagabria. Dopo aver giocato per un anno nelle giovanili viene ceduto in prestito allo Zrinjski Mostar, nel campionato bosniaco, per poi passare all’Inter Zapresic, nella Prva HNL e infine fare ritorno alla Dinamo Zagabria. Modric a questo punto è ormai un ottimo giocatore e grazie al suo contributo da regista nel 2008 la squadra della capitale croata stravince il campionato e la coppa nazionale.

Il grande salto

Dopo aver raggiunto il picco di successo in patria, nel 2008 Modric compie il grande salto nel calcio che conta e si trasferisce al Tottenham, che se lo aggiudica per una cifra vicina ai ventuno milioni di euro. L’inizio non è particolarmente incoraggiante, ma con l’arrivo in panchina di Harry Redknapp comincia a giocare con frequenza e segna anche il suo primo gol in Premier League, il 21 dicembre 2008, nella sconfitta per 2-1 contro il Newcastle.

Il tecnico stravede per lui: “È un giocatore straordinario e il sogno di ogni manager, così mi hanno detto. Si allena come un indemoniato e non si lamenta mai, lavora con e senza palla in campo e può battere un difensore con un trucco o con un passaggio. Potrebbe entrare in qualsiasi squadra delle prime quattro“.

Modric diventa gradualmente uno dei giocatori più importanti della rosa della squadra e nella stagione 2010-11 è tra i protagonisti della scalata in Champions League degli Spurs fino ai quarti di finale, dove vengono eliminati dal Real Madrid.

Modric con la maglia del Tottenham
(Photo by Lefty Shivmabu /Gallo Images/Getty Images)

Real Madrid e Pallone d’Oro

Nell’estate del 2012 Modric passa al Real Madrid, che per lui spende una cifra oltre i quaranta milioni di euro. Gioca molto già dalla prima stagione, in cui colleziona complessivamente cinquantatré partite e quattro gol. Nel 2014 vince la Coppa del Re in finale contro il Barcellona e – soprattutto – la sua prima Champions League. Decisivo il suo assist a Sergio Ramos per il gol del pareggio contro l’Atletico Madrid. Al termine dei tempi supplementari i blancos vincono la finale. Nella stagione successiva un infortunio lo costringe ai box per diverse settimane, ma i titoli arrivano comunque: Supercoppa Europea contro il Siviglia e Mondiale del Club vinto contro gli argentini del San Lorenzo.

L’anno seguente è quello della seconda Champions League, vinta anche questa volta in finale contro l’Atletico Madrid. La tripletta arriva nel 2017 contro la Juventus di Allegri. Al termine di quella stagione riceve anche la numero 10 dopo la cessione di James Rodriguez al Bayern Monaco. Con quella maglia vince la Supercoppa Europea contro il Manchester United. Nel 2018 vince la quarta Champions League, in finale contro il Liverpool e raggiunge la finale dei Mondiali, venendo sconfitto dalla Francia di Mbappé. Al termine dell’annata riceve il Best Player Fifa award: è il primo giocatore a interrompere il duopolio di Ronaldo e Messi.

A dicembre arriva anche la conquista del Pallone d’Oro, precedendo in graduatoria il Cristiano Ronaldo e Antoine Griezmann. Nel 2022 raggiunge quota 100 presenze in Champions League con la maglia del Real Madrid. Nel 2023 è inserito per la sesta volta nel FIFA FIFPro World XI della stagione, in cui vince la Supercoppa europea, la Coppa del mondo per club FIFA e la Coppa di Spagna. La stagione 2023-24 è quella in cui perde per la prima volta la titolarità a causa dell’arrivo di Jude Bellingham dal Borussia Dortmund, ma è anche quella in cui vince la sesta Champions League, eguagliando il record di Francisco Gento insieme ai suoi compagni Toni Kroos, Daniel Carvajal e Nacho.

La Croazia

La prima chiamata in Nazionale maggiore arriva nel 2006, quando Modric ha vent’anni e viene schierato titolare dal CT Zlatko Kranjčar nell’amichevole giocata a Basilea contro l’Argentina e vinta per 3-2. Gioca da subentrante due partite del girone ai Mondiali del 2006 e in un’amichevole ad agosto contro l’Italia segna il suo primo gol in nazionale. Agli Europei del 2008 segna un rigore contro l’Austria e diventa il più giovane marcatore nella storia della Croazia nella competizione. Un suo rigore sbagliato ai quarti di finale contro la Turchia costa l’eliminazione dei croati dal torneo. Nonostante ciò viene inserito nell’elenco degli undici giocatori ideali dell’Europeo.

Ai Mondiali del 2014 è ancora titolare, ma la sua squadra esce ai gironi dopo aver perso la partita decisiva contro il Messico. Nel 2016 diventa ufficialmente il nuovo capitano della Croazia dopo l’abbandono di Darijo Srna. I Mondiali del 2018 rappresentano l’apice della carriera personale di Modric e anche della storia della Croazia. Luka e compagni raggiungono infatti la finale del torneo, la prima nella storia della nazionale. Alla fine hanno la meglio i transalpini, che si impongono 4-2, ma Modric viene comunque premiato come migliore giocatore del torneo.

Con un gol firmato contro la Scozia agli Europei del 2021 diventa il più anziano marcatore nella storia della sua nazionale al campionato europeo. Ai Mondiali in Qatar del 2022 è tra i protagonisti del terzo posto conquistato dalla Croazia, che viene sconfitta in semifinale dall’Argentina ma vince contro il Marocco la finalina. Nel 2024 partecipa per la quinta volta in carriera a un’edizione degli Europei. Segna contro l’Italia in un match del girone e diventa il calciatore più anziano ad andare a segno in una fase finale della rassegna continentale.

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