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Luciano Spalletti a un bivio: è dura, ma c’è un traguardo che non può fallire

Luciano Spalletti si trova in una posizione scomoda. Dopo il disastroso Europeo, il commissario tecnico della Nazionale italiana non può più permettersi passi falsi, perché c’è un traguardo che non può fallire: la qualificazione al Mondiale. Lo rileva il Corriere della Sera, che analizza le difficoltà di stare a galla per il calcio italiano, sempre meno dotato di talenti.

La partita di questa sera contro la Germania a Milano e il ritorno a Dortmund domenica non sono semplici amichevoli: vincere significherebbe garantirsi un girone di qualificazione più agevole per i Mondiali 2026, un obiettivo imprescindibile per l’Italia dopo aver mancato le ultime due edizioni.

Le critiche post-Europeo non sono state leggere. In molti chiedevano le dimissioni di Spalletti, accusandolo di inesperienza nella gestione di una Nazionale e di un approccio tattico troppo complicato per la selezione azzurra.

Il tecnico di Certaldo, però, ha saputo fare un passo indietro. Ha ammesso gli errori, ha chiesto scusa – un gesto raro nel calcio italiano – e ha ridisegnato la squadra con un modulo più pragmatico, un 3-5-1-1 dinamico. E i risultati sono arrivati: la vittoria sulla Francia ha restituito entusiasmo ai tifosi e ai cronisti, riaccendendo la speranza.

Per Spalletti un’Italia senza fuoriclasse, ma con voglia di riscatto

Il materiale umano a disposizione di Spalletti non è da grande squadra. L’unico vero fuoriclasse è Gigio Donnarumma, nonostante qualche critica a Parigi. Bastoni è l’altro elemento di spicco ed è in grande forma, ma Calafiori fatica a imporsi nell’Arsenal. Frattesi non sta vivendo la sua miglior stagione, mentre Dimarco, una certezza sulla fascia, è infortunato.

E ora, con l’infortunio di Retegui, Raspadori è chiamato a dimostrare di poter essere una valida alternativa per l’attacco. Spalletti ha deciso di non chiamare un sostituto per Retegui, ma nel caso fosse costretto a citato Piccoli e Baldanzi: due nomi che non convincono il Corriere, che con un po’ di cattiveria li porta a esempio della mancanza di giocatori di punta nel calcio italiano.

In ogni caso, stasera sera a San Siro sarà una prova importante per l’Italia di Spalletti. Il tempo delle giustificazioni è finito, e non per colpa del Ct, ma dei risultati disastrosi che ci hanno esclusi per due volte dai Mondiali. Ora, in ogni caso, servono risultati. E l’Italia non può permettersi di fallire ancora.

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