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Le linee guida della Uefa: fine dei campionati il 2 agosto. Ecco cosa succederebbe se la Serie A finisse qui

Le linee guida della Uefa: fine dei campionati il 2 agosto. Ecco cosa succederebbe se la Serie A finisse qui

La palla torna ai singoli campionati. Dopo due giorni di riunioni, la Uefa si è rivolta alle varie federazioni, compresa la Figc, chiedendo di fare di tutto per completare i tornei nazionali con il regolare format entro l’inizio di agosto, precisamente entro il 2, per lasciare poi spazio a Champions ed Europa League. Non è un diktat: dalle linee guida tracciate la Uefa sarebbe disponibile ad accettare cambiamenti di formula come play-off e play-out, ma anche a gestire eventuali interruzioni definitive dei tornei. In tal caso, varrà la classifica al momento della sospensione, non il ranking. Ogni federazione, comunque, dovrà comunicare come intenderà procedere entro la fine di maggio.

Posti in Europa, cosa fare in caso di stop

La Uefa quindi accetterà l’impossibilità di portare a termine un campionato in presenza di un ordine ufficiale che vieti gli eventi sportivi e che di fatto non rientri nella finestra temporale prevista. Sarà possibile non tornare in campo anche in caso di problemi economici insormontabili, che renderebbero impossibile terminare la stagione perché metterebbero a rischio la stabilità finanziaria della competizione nazionale e/o dei club (si pensi, per esempio, ai protocolli sanitari da seguire: impossibile per i club di divisioni inferiori).

Se una competizione venisse anticipatamente interrotta, la Uefa richiederebbe alla federazione nazionale interessata di selezionare, in maniera “trasparente e non discriminatoria”, le squadre per le competizioni 2020/21 in base al merito sportivo nei tornei nazionali 2019/20. Inoltre, la determinazione finale dei posti idonei per Champions League ed Europa League dovrebbe essere confermata dagli organi competenti a livello nazionale. La Uefa si riserva comunque il diritto di rifiutare o valutare l’ammissione di qualsiasi club.

Serie A, ripartenza il 14 giugno?

La Serie A, ovviamente, ha già un piano. E, soprattutto, un calendario. Tra giornate da recuperare e gare di Coppa Italia, infatti, servono 15 slot. Dunque, per stare entro il termine del 2 agosto, si potrà partire al massimo entro domenica 14 giugno. Oltre, infatti, si supererebbe la dead line dell’Uefa. Giocare d’estate non è semplice, quindi anche gli orari dei match (a porte chiuse) si modificherebbero: inizierebbero alle 22, per evitare il più possibile l’afa.

Il cammino delle italiane nelle coppe

Portato a termine (o meno) il campionato, ad agosto toccherà alle squadre impegnate nelle coppe giocare obbligatoriamente. Le prime italiane saranno Inter e Roma, contro Getafe e Siviglia. Il dubbio della Uefa è legato al fatto di giocare la doppia sfida, quindi andata e ritorno, o se snellire i tempi optando per la gara secca. Stesso discorso per Juventus e Napoli, alle prese con gli ottavi di Champions League. Contemporaneamente potrebbero partire, nella seconda metà di agosto, i nuovi campionati: le coppe europee, infatti, non si disputerebbero nei weekend.

Euro2020 e gli aiuti economici ai club

La Uefa ha deciso di rinviare di un anno Euro 2020, che però manterrà lo stesso nome (come per le Olimpiadi di Tokyo), così come l’Europeo Femminile (si disputerà dal 6 al 31 luglio 2022). Si dovrà invece aspettare la riunione del 27 maggio per sapere quando si disputeranno gli Europei Under 21.

Ma la decisione più importante si dovrà prendere per quel che riguarda la gestione dei contratti e dei prestiti in scadenza il 30 giugno, dato che alcuni campionati (o magari tutti) si potrebbero concludere a luglio, le coppe addirittura ad agosto. Un esempio: Icardi potrà rimanere al Psg e giocarsi la Champions ad agosto o dovrà tornare all’Inter in caso di mancato riscatto? La Fifa ha già suggerito di prolungare le durate degli accordi, ma servono delle regole scritte.

E ancora, alla luce dell’attuale crisi e delle difficoltà finanziarie che molti club stanno affrontando in tutta Europa a causa della diminuzione dei ricavi durante lo stop imposto dall’emergenza Coronavirus, il Comitato Esecutivo dell’Uefa ha deciso di sbloccare immediatamente i pagamenti dei compensi dei club relativi al loro contributo alle competizioni delle nazionali. Ben 676 squadre, appartenenti a tutte e le 55 federazioni affiliate, beneficeranno complessivamente di 70 milioni di euro (riceveranno cifre tra i 3.200 e i 630.000 euro per il loro contributo alle qualificazioni europee e alla Nations League per il periodo 2018-20).

Questo il commento del presidente della Uefa, Aleksander Ceferin: “I club europei sono parte integrante del successo delle competizioni delle nostre squadre nazionali. Quindi, una parte dei ricavi delle competizioni delle nostre squadre nazionali viene distribuita ai club che hanno rilasciato gAleksander Ceferiniocatori per le partite. Era nostro dovere assicurarci che i club stessi ricevessero questi pagamenti il più rapidamente possibile”. Una decisione salutata con favore da Andrea Agnelli, presidente della Juventus e dell’Eca: “La salute pubblica rimane la nostra principale preoccupazione, ma garantire un sostegno finanziario, legale e normativo prima di far ripartire il calcio in Europa, una volta che ci sarà la sicurezza per farlo, è di fondamentale importanza”.