La famiglia di Liliana Resinovich continua a sostenere la necessità di riaprire le indagini sulla morte della donna, avvenuta il 5 gennaio 2022 nel parco dell’ex ospedale psichiatrico di San Giovanni, a Trieste. Nonostante la Procura abbia concluso che si tratti di un caso di suicidio, i familiari di Liliana non condividono questa ipotesi e si sono opposti all’archiviazione del caso, presentando ulteriori elementi a sostegno della richiesta di approfondimento delle indagini.
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Liliana Resinovich, svolta nel caso
Oltre ai dati medico-legali precedentemente presentati, la famiglia ha fornito delle perizie informatiche che indicano l’esistenza di quattro account di posta elettronica appartenenti a Liliana Resinovich, mai esaminati dagli inquirenti. Secondo l’avvocato Nicodemo Gentile, rappresentante del fratello di Liliana, queste caselle di posta elettronica potrebbero contenere informazioni rilevanti per l’indagine. “Un indirizzo email può contenere di tutto, biglietti, foto e altro, non è un elemento secondario”, ha sottolineato l’avvocato Gentile. Durante l’ultima udienza presso il Tribunale di Trieste, il Gip ha rinviato la decisione sull’archiviazione del caso, riservandosi la scelta finale. La famiglia di Liliana Resinovich ha presentato diversi documenti al Gip al fine di richiedere un prolungamento delle indagini al fine di fare luce sui numerosi aspetti ancora oscuri di questa vicenda. Tuttavia, è importante sottolineare che la famiglia non ha richiesto specifiche condanne, ma semplicemente l’opportunità di continuare le indagini per arrivare alla verità .
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Le motivazioni presentate dalla famiglia
Tra le motivazioni presentate dalla famiglia per giustificare la richiesta di riapertura delle indagini vi sono le lesioni presenti sul corpo di Liliana Resinovich che richiedono un approfondimento medico-legale. Gli avvocati della famiglia hanno anche sollecitato un’indagine più approfondita sui rapporti della donna con parenti e amici, poiché ritenuti elementi importanti per comprendere appieno la situazione. Sembra che molti degli elementi emersi finora, sia riguardo alla vita privata di Liliana sia sul luogo in cui è stato trovato il suo corpo, non siano coerenti con l’ipotesi del suicidio. La famiglia di Liliana Resinovich spera che le autorità competenti concedano il tempo e le risorse necessarie per approfondire gli aspetti ancora oscuri di questo caso e determinare la verità sulla morte della loro cara. La richiesta di riapertura delle indagini è sostenuta dalla volontà di ottenere una chiarezza definitiva e fare luce sui molti interrogativi ancora irrisolti. Non resta che attendere la decisione del Gip riguardo all’archiviazione del caso e vedere se la richiesta della famiglia di Liliana Resinovich verrà accolta, aprendo così la strada a ulteriori indagini e approfondimenti sul tragico evento che ha segnato la vita di questa donna e dei suoi cari.