Cosa hanno scoperto
L’avvocato Antonio Cozza è intervenuto nel corso della trasmissione Mattino 5 e ha parlato di quanto è stato scoperto sul corpo di Liliana Resinovich: “Basta guardare le foto del povero corpo di Liliana per capire che non si è trattato di suicidio La moglie di Sebastiano Visintin aveva delle ferite importantissime, ecchimosi importanti, anche il naso fratturato, e i consulenti di parte ci dicono cose ben precise. Noi riteniamo sia il risultato di un corpo contundente: ha anche lesioni sulle mani, da afferramento e da difesa. Chi l’ha trovata la descrive in posizione fetale, come addormentata, poi non ci sono sue impronte. Potrebbe aver ricevuto un pugno, c’è una lesione importante sulla tempia, o colpita da un corpo contundente. Questa è la nostra ricostruzione”. (Continua a leggere dopo le foto)
Cozza ha tra le altre cose affermato che Liliana Resinovich presentava anche delle microlesioni sulle labbra, segno che qualcuno potrebbe averle messo le mani sul volto: “Escludiamo la tesi del suicidio perché, nonostante le lacune nelle indagini, appare chiaro che si tratta di una morte violenta”. A non credere al suicidio anche il fratello di Liliana, Sergio Resinovich, intervenuto tramite il suo legale Nicodemo Gentile il 26 aprile scorso, giorno del compleanno di Lilli: “Solo una valutazione completa e globale di tutti i flussi informativi acquisiti, l’incrocio di tutti i dati che vengono dalla scienza con i comportamenti e i racconti, spesso anomali e sospetti, dei protagonisti di questa storia, potrebbe dipanare questa intricata matassa. Dare la verità in appalto alla medicina legale soprattutto al primo accertamento, straripante di errori e macroscopiche violazioni dei protocolli operativi di base, è un grave errore di metodo”. Secondo l’avvocato di Sergio Resinovich, “colui o coloro” che hanno causato la morte di Liliana, “scorrazzano ancora a piede libero nelle nostre città, magari sentendosi scaltri e inafferrabili come i peggiori gaglioffi”.