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Le 5 cose più assurde successe alle Olimpiadi

Una medaglia a metà

Gli atleti giapponesi Nishida e Oe
(Eingeschränkte Rechte für bestimmte redaktionelle Kunden in Deutschland. Limited rights for specific editorial clients in Germany.) Germany Free State Prussia Berlin : 1936 Summer Olympics On the podium during the medal ceremony for pole-vault, from the left: Shuhei Nishida (Japan, silver), Earle Meadows (USA, gold) und Sueo Oe (Japan, bronze); in the background, 2nd from left: Count Henri de Baillet-Latour, president of the International Olympic Committee – 1936 – Vintage property of ullstein bild (Photo by ullstein bild/ullstein bild via Getty Images)

Le Olimpiadi del 1936, tenutesi nella Germania nazista, furono fortemente influenzate dalla propaganda politica. Adolf Hitler intendeva usare i Giochi per mostrare la supremazia ariana, ma le prestazioni degli atleti di tutto il mondo, inclusi quelli giapponesi, sfidarono questa assurda ideologia. Il Giappone partecipava alle Olimpiadi con un forte desiderio di affermarsi sul palcoscenico internazionale.

Shuhei Nishida e Sueo Oe ottengono lo stesso risultato nel salto in alto, ovvero 4.25 metri. Davanti a loro l’americano Earle Meadows che si aggiudica quindi l’oro. I giudici di gara chiedono ai due giapponesi di continuare a gareggiare per decidere il secondo e il terzo posto. Ma Nishida e Oe sono amici e si rifiutano, per poi tagliare a metà le medaglie in seguito e fonderle come simbolo di amicizia. (CONTINUA A LEGGERE)