Una medaglia a metà
Le Olimpiadi del 1936, tenutesi nella Germania nazista, furono fortemente influenzate dalla propaganda politica. Adolf Hitler intendeva usare i Giochi per mostrare la supremazia ariana, ma le prestazioni degli atleti di tutto il mondo, inclusi quelli giapponesi, sfidarono questa assurda ideologia. Il Giappone partecipava alle Olimpiadi con un forte desiderio di affermarsi sul palcoscenico internazionale.
Shuhei Nishida e Sueo Oe ottengono lo stesso risultato nel salto in alto, ovvero 4.25 metri. Davanti a loro l’americano Earle Meadows che si aggiudica quindi l’oro. I giudici di gara chiedono ai due giapponesi di continuare a gareggiare per decidere il secondo e il terzo posto. Ma Nishida e Oe sono amici e si rifiutano, per poi tagliare a metà le medaglie in seguito e fonderle come simbolo di amicizia. (CONTINUA A LEGGERE)