
A volte il calcio regala storie preziose. E questa è una di quelle volte. Protagonista il capitano dell’Inter Lautaro Martinez, e non con un gol, ma con un gesto silenzioso e potente, che vale più di mille reti. A Corbetta, in provincia di Milano, un piccolo ristorante con un grande sogno — il Din Don Dan, che offre lavoro a ragazzi con disabilità — ha ricevuto un dono inatteso. Una maglia autografata dal numero 10 dell’Inter, che ha voluto così mostrare affetto e solidarietà a chi era stato vigliaccamente raggirato.
Scappa senza pagare, all’Osteria Din Don Dan tornano a sorridere: maglia e dedica di Lautaro https://t.co/Jpctdldmmn
— Fcinter1908 (@fcin1908it) April 14, 2025
Tutto è iniziato con un’azione ignobile: un cliente, dopo aver mangiato e bevuto abbondantemente, si è alzato e se n’è andato. Di corsa. Senza pagare. In un luogo dove si lavora con il sorriso, dove due ragazzi autistici servono ai tavoli con precisione e gentilezza, e un giovane con la sindrome di Down crea dolci con la passione di un maestro pasticcere, qualcuno ha deciso di scappare senza pagare il conto.

A denunciare l’accaduto è stato il sindaco di Corbetta, Marco Ballarini, che ha raccontato tutto sui social. Le sue parole sono state taglienti e necessarie: “Hai mangiato bene, tanto, hai bevuto… e poi sei uscito di corsa senza pagare. I ragazzi ti hanno rincorso, ma niente. Per fortuna ci siamo noi, e ci sono i Carabinieri”.
I ristoratori hanno sporto denuncia, consegnato i video, e l’uomo è stato rintracciato e portato in caserma. La legge farà il suo corso, ma intanto è successo qualcosa di importante. La notizia è arrivata a Lautaro, che ha risposto con un gesto di bellezza pura: ha fatto recapitare la sua maglia, quella nerazzurra col numero 10, con tanto di dedica speciale. Una carezza simbolica. Un “bravi ragazzi” che ha riempito di gioia i destinatari di questo dono.

Lautaro, il calcio come solidarietà
Lo staff del Din Don Dan l’ha accolta come si accoglie una medaglia al valore, tra occhi lucidi e larghi sorrisi. Perché sì, c’è chi fugge senza pagare. Ma c’è anche chi resta, chi si mette a fianco, chi tende la mano. Questa non è solo una storia di sport. È una favola urbana che è iniziata con il buio, ma è finita in una scintilla di luce.
Lautaro, con un gesto semplice e profondo, ha fatto capire che i privilegi che offre il calcio non sono solo i soldi, un pallone e una fascia al braccio, ma possono diventare una responsabilità sociale, un modo di stare al mondo. Ed è confortante, in mezzo a tante notizie di segno opposto, poter scrivere di questa: è una piccola storia semplice, ma è una grande storia.
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