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La sabbia del Sahara torna in Italia: quali sono i rischi per la salute

Una nuova ondata di sabbia del Sarah si prepara a colpire nuovamente il nostro Paese, accompagnata dall’arrivo dell’anticiclone africano. In una prima fase a causa della pressoché totale assenza di precipitazioni questo pulviscolo non avrà modo di cadere al suolo ma riuscirà comunque a sporcare il cielo fino a renderlo biancastro o in qualche caso anche giallastro. Gli esperti sono preoccupati per quelli che sono i rischi per la salute.

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Quando saranno i picchi

I modelli previsionali stimano concentrazioni al Centro Nord fino a 2000 mg per metro quadrato quindi abbastanza elevata, sufficiente per tingere i cieli di giallo e di rosso tutte le superfici, soprattutto le auto. Il picco si sta già verificando e andrà andrà avanti almeno fino a domani, giovedì 20 giugno.

Stiamo monitorando l’ultimo episodio di #SaharanDust che colpirà l’Europa nei prossimi giorni con valori elevati di profondità ottica dell’aerosol previsti su Francia, Italia e parti dell’Europa centrale“, ha comunicato con un post su X Copernicus, il programma di osservazione della Terra gestito in collaborazione dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e dalla Commissione Europea. Tra domenica e l’inizio dell’entrante settimana correnti mediamente più occidentali dovrebbero portare cielo più terso e pulito. (continua dopo la foto)

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Sabbia del Sahara, quali sono i rischi per la salute

L’ondata di caldo sarà accompagnata da questa densa nube di polvere desertica che tra mercoledì e giovedì invaderà tutta l’Italia oscurando il sole e rendendo pienamente sahariana l’atmosfera, in linea anche con le temperature che interesseranno il Centro e il Sud. La nuova ondata di polvere del Sahara, che colpirà l’Europa sudorientale e il Mediterraneo orientale rischia anche di peggiorare la qualità dell’aria incidendo sulla salute di milioni di cittadini, come spiega la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima). I soggetti più a rischio sono i bambini, gli anziani, i cardiopatici e chi soffre di malattie respiratorie.

Gli esperti sono preoccupati per la frequenza delle nuove ondate. “Il trasporto di polvere sahariana attraverso il Mediterraneo verso l’Europa non è insolito“, ha spiegato in un comunicato stampa Mark Parrington, scienziato del CAMS. “Le osservazioni stanno mostrando un aumento dell’intensità e della frequenza di questi eventi per alcune parti d’Europa negli ultimi anni, evidenziando l’importanza di un monitoraggio continuo della nostra atmosfera per capire come la qualità dell’aria potrebbe cambiare in relazione a questi episodi