
Ci sono i fantasmi a Vinovo. La Juventus di Igor Tudor sembra ripercorrere passo dopo passo il cammino della squadra di Thiago Motta un anno fa. Stessi punti, tanti pareggi e gli stessi interrogativi che tornano a galla. Dopo sei giornate di campionato, i bianconeri hanno fatto 12 punti, frutto di tre vittorie e tre pareggi, con 9 gol fatti e 5 subiti. Numeri che, se da un lato certificano una squadra solida, dall’altro raccontano una realtà già vista: tanta fatica nel trovare la via del gol.
Paolo Ardoino potrebbe entrare nel CDA della Juventus‼️️
— SpazioJ (@Spazio_J) October 7, 2025
Secondo Tuttosport, l’amministratore delegato di Tether, che possiede già adesso più del 10% delle azioni del club, potrebbe presto entrare nel Consiglio di Amministrazione della società 👀#Juventus #Ardoino #SpazioJ pic.twitter.com/Mod6Q8Y2TC
Un anno fa, la Juve 2024/25 era seconda a -1 dal Napoli con lo stesso bottino di punti e di reti, ma con la difesa ancora inviolata. Anche allora si parlava di una squadra bloccata, di una “pareggite” difficile da curare e di una manovra troppo prevedibile.
L’unica differenza è che oggi gli alibi sono meno credibili: Tudor non ha ereditato una squadra da rifondare, ma un gruppo che conosce già il suo calcio e che avrebbe dovuto, almeno in teoria, crescere in continuità. Oltretutto rinforzato da acquisti importanti e costosi proprio in attacco.
Se in Serie A il bilancio resta accettabile, in Champions League la situazione è preoccupante. La Juve di Tudor ha raccolto soltanto 2 punti in due partite, pareggiando con Villarreal e Borussia Dortmund. Il confronto con la passata stagione è impietoso: dopo due giornate, la Juve di Thiago Motta aveva 6 punti, con 6 gol segnati e 4 subiti, grazie alle vittorie su Psv e Lipsia.
La nuova Juve, invece, ha mantenuto il passo lento e compassato che già preoccupava l’anno scorso. Le difficoltà maggiori arrivano dalla trequarti in avanti, dove la squadra fatica a rendersi pericolosa in modo continuo. La qualità offensiva dei singoli, grazie a un organico più profondo rispetto a quello dell’ex tecnico, non si traduce in concretezza.
Juventus, il fantasma di Thiago Motta aleggia a Vinovo
Certo, la stagione è ancora lunga e la squadra resta imbattuta, ma l’impressione è che qualcosa non si sia sbloccato del tutto. Tudor ha più alternative rispetto a Thiago Motta, ma i problemi strutturali restano gli stessi: pochi tiri, poca incisività e la sensazione di una squadra che, pur gestendo il gioco, non sa affondare il colpo.
Il croato chiede tempo e fiducia, e al momento la classifica non lascia intravedere decisioni drastiche da parte della società. Ma se la Juve 25/26 vuole davvero tornare a competere per lo scudetto e a lasciare il segno in Europa, dovrà scrollarsi di dosso i fantasmi che la inseguono da un anno. Perché la sensazione, oggi, è che non sia cambiato molto.
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