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Juventus, Tudor all’attacco: “Con tre rinforzi top si lotterà per lo scudetto”

Juventus, Igor Tudor si presenta al Mondiale per club senza etichette scomode e senza paure. L’allenatore croato, scelto alla guida dei bianconeri dopo l’esonero di Thiago Motta, ha messo insieme in poco meno di tre mesi un mini-capolavoro: ricompattare una squadra spaesata e riportarla in Champions League all’ultima giornata, guadagnandosi così un rinnovo fino al 2027, con opzione per un altro anno.

Ora, in una Continassa più serena, Tudor può lavorare senza il peso di doversi guadagnare conferme: “Non mi sono mai sentito un traghettatore“, ha detto nella conferenza di vigilia. Per me è sempre stato tutto chiaro, dentro lo spogliatoio non c’era incertezza. Io ero concentrato al massimo e i ragazzi sono stati eccezionali“. (continua dopo la foto)

Il debutto nel torneo mondiale sarà una prova di continuità per una Juve che non si accontenta: “Non abbiamo obiettivi minimi, chi veste questi colori sa che si partecipa sempre per vincere“, ribadisce Tudor. “E la visita del presidente Elkann alla squadra è servita a caricare ancora di più l’ambiente. I ragazzi hanno apprezzato, si respira voglia di fare bene“.

Dal ritiro negli Stati Uniti, Tudor ha toccato anche il tema mercato, lasciando intendere di non voler stravolgere il gruppo: “Lo penso ancora: con tre acquisti giusti saremo competitivi“. Secondo il tecnico, servono tre innesti mirati nei reparti per puntare allo scudetto. “E poi torneranno Bremer e Cabal, giocatori importanti per alzare il livello”.

Il tecnico croato, uno che la maglia bianconera l’ha indossata da difensore duro e affidabile, non si nasconde dietro a moduli e numeri: “Ripartiamo dal 3-4-2-1, ma non sono un maniaco dei numeri. Conta l’interpretazione. Io credo nel pressing, ma bisogna anche sapere quando difendere basso. Serve equilibrio”. (continua dopo la foto)

Infine uno sguardo agli avversari più vicini, l’Al Ain e il Wydad Casablanca: “Squadre che vincono nei loro Paesi, da non sottovalutare. Non le conosciamo benissimo, ma le abbiamo studiate. Alla fine è sempre una sfida contro noi stessi: serve concentrazione massima“.

Tudor si gode la sua Juve “più matura e con più concorrenza interna“, pronto a portarla in fondo al Mondiale per club e, come afferma lui stesso, con tre colpi mirati anche a sognare in grande per la prossima stagione. Il campo darà le sue risposte.

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