Il richiamo a Levante e il tema dei disturbi alimentari
Nel suo sfogo, Jolanda fa anche riferimento, seppur indirettamente, al recente caso di Levante, attaccata duramente per il suo fisico, accusata addirittura di essere anoressica. “Riguardo anche ad altri commenti fatti a cuor leggero sul fisico di una donna, mi sento di dire che dovreste pensarci milioni di volte prima di nominare disturbi alimentari con leggerezza. Penso sia la cosa più grave e delicata che si possa dire a qualcuno”.
Le sue parole colpiscono nel profondo perché mettono a fuoco una realtà drammatica: quanto sia facile, oggi, ferire qualcuno con un commento che pretende di essere solo “un’opinione”. Quando in gioco ci sono disturbi gravi come l’anoressia o la bulimia, ogni parola può diventare una lama.
Un messaggio che va oltre il dolore
Jolanda non si limita a difendersi. Conclude il suo sfogo con un invito collettivo alla responsabilità e all’empatia: “Le persone che giudicate, prima di essere personaggi, sono esseri umani come voi: i vostri familiari, amici… Non diamo spazio a certe espressioni di odio inutili. Teniamole lontane da noi e proviamo, tutti, a stare bene ed essere felici”.
Un messaggio che sua madre, Ambra Angiolini, ha subito condiviso sui social, lasciando trasparire tutto l’orgoglio per la maturità e la forza della figlia. Un gesto semplice, ma pieno di significato: in un mondo che giudica troppo e ascolta troppo poco, essere madri e figlie significa anche combattere insieme.
Una voce giovane che parla per tante
Il caso di Jolanda Renga è solo l’ultimo di una lunga serie, ma ha una potenza particolare: quella di una ragazza che non ha scelto di essere un personaggio pubblico, ma che si ritrova comunque sotto i riflettori, solo per il cognome che porta. E che ha deciso, con coraggio, di trasformare quell’esposizione in un megafono per dire basta. Basta odio. Basta superficialità. Basta violenza psicologica.
Leggi anche: Matrimonio Bezos, retroscena choc: gli ospiti erano estenuati, ecco da cosa
Leggi anche: Filorosso, volano stracci tra Pascale e l’attivista Cacciari: cos’è successo