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Canottaggio, Italia d’oro nel quattro di coppia dopo 7 anni

Il canottaggio italiano è tornato a vincere sul palcoscenico mondiale dopo ben sette anni, conquistando la medaglia d’oro nel prestigioso quattro di coppia maschile. La squadra formata da Luca Rambaldi, Andrea Panizza, Giacomo Gentili e Luca Chiumento ha compiuto un’impresa straordinaria ai Mondiali, tagliando il traguardo in un tempo eccezionale di 5’48″08. Dietro loro la Gran Bretagna e la Polonia.

Dominio incontrastato

Il percorso della formazione italiana è stato caratterizzato da un dominio incontrastato fin dalle fasi iniziali della competizione. Il quartetto tricolore si è presentato alla finale con una chiara intenzione di vittoria. Rambaldi, Panizza, Gentili e Chiumento hanno imposto un ritmo elevatissimo, prendendo immediatamente il comando della gara. Questa partenza fulminante ha rappresentato la chiave tattica del successo, permettendo al team di gestire la seconda metà della regata con la lucidità dei grandi campioni.

Nonostante la logica reazione degli avversari, il quartetto azzurro ha dimostrato una gestione impeccabile della pressione. Per l’Italia, si tratta di un ritorno all’oro mondiale nel quattro di coppia maschile: non accadeva infatti dal 2018, anno in cui la vittoria fu ottenuta a Plovdiv. In quella storica formazione del 2018 c’era proprio Filippo Mondelli.

Una vittoria dedicata a Filippo Mondelli

Il trionfo degli azzurri è stato pervaso da un intenso significato emotivo. La vittoria è stata esplicitamente dedicata a Filippo Mondelli, un membro fondamentale della squadra che è venuto a mancare nel 2021 a causa di un osteosarcoma. Questo gesto di profonda commozione e rispetto ha reso l’oro ancora più prezioso. Al momento della premiazione, gli atleti hanno voluto onorare la memoria di Mondelli esponendo sulla bandiera tricolore una scritta che ricordava il loro compagno. Questa dedica sottolinea non solo il legame sportivo, ma anche quello umano che unisce questi atleti, trasformando il loro successo in un inno alla resilienza e all’amicizia che trascende la vita e lo sport.

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