
L’8 marzo, la giornata internazionale dedicata alla difesa dei diritti delle donne, è stata macchiata da un episodio di intolleranza e sessismo durante una partita di basket a Motta di Livenza, in provincia di Treviso. Un incidente che ha attirato l’attenzione dei media e spinto a intervenire anche il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia.
Insulti sessisti da una donna contro una giovane arbitra in Veneto. La condanna di Zaia, “Vergogna. Brava Alice a continuare il match”
Durante un incontro di Divisione Regionale 1, un episodio di insulti sessisti ha coinvolto la giovane arbitra ventenne che stava dirigendo la partita. La madre di un giocatore della squadra di casa ha iniziato ad apostrofare ripetutamente l’arbitra con offese di natura sessista, tra cui “Vai a fare la pros***uta“.
Dopo aver sopportato a lungo gli insulti, la giovane arbitra ha sospeso la partita per venti minuti, visibilmente sconvolta e in lacrime. Durante questa pausa, è tornata negli spogliatoi, ma è stata convinta a riprendere il gioco per completare l’incontro.
La giovane arbitra, che appartiene alla sezione di Padova e che è anche una studentessa universitaria, non aveva mai affrontato una situazione simile in carriera. Questo fatto, accaduto proprio il giorno in cui si celebra la giornata delle donne, ha aggiunto un ulteriore strato di indignazione e amarezza, soprattutto perché gli insulti sono stati rivolti da una donna a un’altra donna.
Il presidente della Federazione Regionale Arbitri della FIP, Antonio Florian, ha espresso solidarietà alla giovane arbitra e sottolineato il suo disappunto per l’episodio. “È incredibile e assurdo che, nel 2025, ci siano ancora espressioni di questo tipo. Il rispetto verso tutte le donne deve essere garantito, non solo in campo, ma nella vita di tutti i giorni”.
La giovane arbitra, pur sconvolta dall’accaduto, ha dimostrato di essere una persona forte e determinata, che ha scelto di non lasciarsi abbattere dalle offese. Nonostante la ferita emotiva iniziale, Florian ha riferito che la ragazza si è mostrata abbastanza serena al telefono, anche se gli insulti sono stati particolarmente pesanti.
Basket, insulti sessisti all’arbitra 20enne dalla madre di un giocatore
La società Pallacanestro Motta ha preso posizione con un comunicato: “Ci dissociamo da quanto accaduto durante la partita e da ogni comportamento che possa essere stato offensivo”. È significativo che la stessa società avesse promosso un’iniziativa per sensibilizzare al rispetto degli arbitri, con lo slogan “Se fossi tuo figlio, mi urleresti contro?“.
Anche il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha reagito con durezza, commentando l’accaduto con parole forti: “Se un giovane arbitro donna viene fatta oggetto di insulti sessisti da parte di un’altra donna, significa che ci sono situazioni nelle quali non esiste più nemmeno la vergogna“.
“Si vergogni chi ha profferito quelle offese e sia orgogliosa di sé stessa la giovane arbitra alla quale va tutta la mia solidarietà”, ha consluso Zaia. “Quanto alla colpevole degli insulti, per lei mi auguro il Daspo“. Il presidente Zaia ha quindi manifestato la sua solidarietà alla ragazza e condannato fermamente il comportamento della madre del giocatore.