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L’inno dell’Inter: testo, storia e significato

Storia dell’inno neroazzurro

L’inno ufficiale dell’Inter è intitolato “C’è solo l’Inter“, ed è un brano che è stato pubblicato nel 2002. Scritto, diretto e prodotto da Elio e Graziano Romani per l’etichetta Hukapan, la canzone è dedicata allo storico vicepresidente nerazzurro Giuseppe Prisco (morto nel dicembre del 2001): “E mi torna ancora in mente l’avvocato Prisco. Lui diceva che la serie A è nel nostro DNA. Io non rubo il campionato e in serie B non son mai stato“. Nel 2019 però, a margine di un sondaggio effettuato dalla Gazzetta dello Sport, il 73,4% dei tifosi nerazzurri si è opposto all’ipotesi di non far più riprodurre Pazza Inter nel prepartita al Meazza.

Fino all’arrivo di Antonio Conte sulla panchina dell’Inter infatti, “Amala” era l’inno della squadra e dei tifosi. Pur non essendo mai stato quello ufficiale, è sempre stato indubbiamente quello emotivo fin dalla sua uscita, nel 2003, cantato dai giocatori nerazzurri dell’epoca come Zanetti, Vieri e Recoba. Con l’arrivo del tecnico pugliese alla Pinetina però, il concetto di pazzia ha smesso probabilmente di andare a genio, come ben testimoniato da alcune parole dell’ex ct della Nazionale: “Basta parlare di pazzia, sarà una squadra regolare e forte“. Oggi dunque a San Siro è “C’è solo l’Inter” a essere riprodotto, ma in generale potremmo parlare di una serena convivenza tra un inno più spontaneo e genuino e una vera e propria canzone nel senso più classico della definizione.

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