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Il mondo del calcio piange un grande protagonista: l’ala brasiliana che fece sognare San Siro

Il mondo dello sport, del calcio italiano e mondiale piange la morte di un grande campione, uno di quelli che ha segnato un’epoca con le sue sgroppate sulla fascia. A 84 anni ci ha lasciati il funambolico e indimenticabile Jair da Costa, uno degli ultimi testimoni di una stagione mitica del calcio italiano.

Nato nel 1940 a Santo André, in Brasile, Jair è stato molto più di un semplice attaccante: oltre a essere un’ala imprendibile, una freccia nera che faceva tremare le difese, con la Grande Inter di Angelo Moratti ed Helenio Herrera, ha scritto pagine immortali, vincendo due Coppe dei Campioni consecutive, quattro scudetti e due coppe intercontinentali.

Arrivato all’Inter nel 1962 dalla Associação Atlética Portuguesa, Jair incantò subito per la sua velocità e il suo dribbling bruciante. Furono dieci anni indimenticabili, scanditi da trionfi che ancora oggi brillano nella storia del club nerazzurro. Poi il ritorno in patria, dove vestì la maglia del Santos accanto al leggendario Pelé, prima di chiudere la sua carriera lontano dai riflettori, in Canada.

Jair da Costa non era solo un grande calciatore: era uno di quei giocatori che accendevano l’immaginazione della folla. Con il suo stile inconfondibile ha insegnato che il calcio, quando è vissuto con coraggio e leggerezza, può diventare poesia. E oggi, mentre San Siro piange uno dei suoi eroi più puri, resta la certezza che Jair continuerà a correre nei ricordi di chi lo ha amato.

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