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Il modello dell’Arabia Saudita: una Superlega e fasce di stipendi

Ronaldo si prepara a battere una punizione con Al Nassr

L’Arabia Saudita ha le idee chiare per sviluppare il calcio nel paese. Cristiano Ronaldo è stato lo spartiacque, ora si va avanti con alcuni obiettivi da raggiungere nel minor tempo possibile. Ecco il progetto.

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Cristiano Ronaldo d’Arabia

Il primo è stato Cristiano Ronaldo ad aprire le danze. 100 milioni di euro all’anno hanno convinto il portoghese a lasciare l’Europa per approdare in Arabia Saudita. L’effetto Ronaldo ha fatto moltiplicare il seguito non solo per l’Al Nassr ma per tutto il movimento. A raffica nel giro di un anno sono arrivati decine di giocatori di livello nella Saudi Pro League, tra cui alcune vecchie conoscenze del campionato italiano come Milinkovic e Kessie, e campioni di spessore come Mane e Benzema. (CONTINUA DOPO LA FOTO)

Kessie in una gara di Liga spagnola
Frank Kessie a centrocampo nel corso di una sfida di Liga contro il Real Valladolid (Photo by Diego Souto/Quality Sport Images/Getty Images)

La vision 2030

Il tutto rientra nel progetto più ampio degli sceicchi chiamato Vision 2030. Si vuole portare il paese a incentivare il turismo nel giro di pochi anni, anche attraverso eventi internazionali e lo sviluppo dello sport. La Saudi Pro League dovrebbe diventare una sorta di Superlega piena di stelle, magari anche con il gettone di invito per le big europee che verrebbero pagate centinaia di milioni. Già le piattaforme tv hanno comprato i diritti in esclusiva per trasmettere il campionato saudita, mentre a livello governativo si sta creando un sistema di ingaggio basato su cinque fasce di stipendio. Per ora è solo una bozza di un sistema molto più complesso che presto potrebbe diventare realtà.

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