x

x

Vai al contenuto

Il coraggio di Tathiana Garbin: “Voglio riprendermi la vita”

Tathiana Garbin

Tathiana Garbin ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera per parlare della diagnosi di un raro tumore. Il capitano della Nazionale femminile di tennis guarda al futuro con coraggio: “Devo essere d’esempio, cerco di riportare tutto a un match di tennis“. (CONTINUA DOPO LA FOTO)

Leggi anche: Coppa Davis, Sinner batte Djokovic: è finale per l’Italia

Leggi anche: Juventus, Bremer rinnova: accordo fino al 2028

Tathiana Garbin vuole affrontare il futuro con coraggio, determinazione e ottimismo. Al capitano della Nazionale di tennis femminile è stata diagnosticata una rara malattia: lo pseudomixoma peritonei, un tumore che origina dall’appendice e che colpisce una persona su un milione. Finalista a novembre nella Billie Jean King Cup, Garbin ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera:

La mia è una malattia molto rara: non posso pensare che il fato non giochi un ruolo. Il mio sport mi aiuta tanto. Anche a livello mentale: cerco di riportare tutto a un match di tennis. Però il dolore inenarrabile del sondino inserito da sveglia e la perdita secca di dieci chili di peso non hanno paragoni. Ho guardato in loop le immagini delle mie ragazze in campo: Supertennis mi ha mandato un file video che ho consumato. L’importante è volersi bene, non perdere mai la speranza“.

Forza di volontà e coraggio

Garbin ha espresso il desiderio di riprendersi la sua vita, dedicandosi a ciò che ha sempre amato e a ciò che ha sempre desiderato fare. Ha sottolineato di aver scoperto la propria forza interiore, rivelando di possederne una quantità che non si aspettava, e ora vuole condividerla con gli altri. Si è resa conto di essere più resiliente di quanto pensasse inizialmente.

Ha manifestato l’intenzione di condividere le sue esperienze e di mettersi al servizio degli altri. Ha menzionato un momento toccante in cui le ragazze della Nazionale sono venute a trovarla a Pisa, portandole una foto incorniciata che hanno condiviso nel corso degli anni. Garbin ha descritto le giocatrici come le sue figlie, la sua famiglia itinerante.

Una sfida

Mi hanno tolto anche la milza e non ho gli anticorpi che il mio fisico dovrebbe produrre. Sono state settimane difficilissime, un percorso pieno di dolore ma può succedere: asportato il peritoneo, le aderenze a livello intestinale possono occludere l’intestino. Alla fine riesco sempre a uscirne in piedi. È una vita che mi preparo per una sfida così grande. Ma le sfide non le scegliamo, arrivano: bisogna essere pronti ad affrontarle“.

Argomenti