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Il Giro d’Italia si tinge di arancione: podio tutto olandese a Lecce

Giro d’Italia, doveva essere una tappa per velocisti puri e alla fine è andata proprio così. Ma non senza scosse. La quarta frazione della corsa rosa, da Alberobello a Lecce (206 km), è stata ricca di spettacolo, con attacchi, recuperi, cadute e un epilogo tutto “arancione“.

A tagliare il traguardo in via Calasso, dopo un circuito nervoso attorno allo stadio Via del Mare, è stato Casper Van Uden, 23 anni, del Team Picnic PostNL. Una prima vittoria nel World Tour che sa di consacrazione.

Ma la scena iniziale è stata tutta per Francisco Munoz, portacolori della Polti VisitMalta, autore di una fuga solitaria di ben 133 chilometri. All’attacco sin dai primi metri, lo spagnolo ha animato le dirette, arrivando a guadagnare cinque minuti sul gruppo. A Putignano, unico GPM di giornata, si consuma una piccola battaglia tra Moniquet e Fortunato per i punti della maglia azzurra, con il belga davanti ma con l’italiano ancora leader degli scalatori.

Al primo traguardo volante a Polignano a Mare, Munoz raccoglie punti importanti per la maglia ciclamino. Dietro di lui si piazzano Plowright, Kooij e Pedersen, che guida sia la classifica generale che quella a punti. Proprio il danese, maglia rosa, vive però attimi di tensione: una caduta di gruppo lo coinvolge assieme al compagno Andersen (poi ripartito) e costa il ritiro al canadese Zukowsky. Un’altra scivolata nel circuito finale rende ancor più caotico l’arrivo.

Giro d’Italia, trionfo olandese a Lecce

Nel caos le squadre provano a riorganizzarsi. La Lidl-Trek riesce comunque a riportare in alto Pedersen e Vacek, ma lo sprint finale è dominato da una sola nazione. Con una media di quasi 47 km/h, Casper Van Uden precede i connazionali Olav Kooij e Maikel Zijlaard.

Una tripletta tutta olandese che chiude una tappa densa di episodi e accende il Giro. Pedersen, con un quarto posto, conserva la maglia rosa, in attesa che il dislivello si alzi e che cominci la grande battaglia fra quelli che sono i favoriti per la vittoria finale.

Per i girini non c’è tempo per rifiatare. Li aspetta la quinta frazione che parte da Ceglie Messapica, pianeggiante per buona parte, ma con la salita di Montescaglioso pronta a fare selezione. L’arrivo a Matera, città abituata a finali al fotofinish, potrebbe vedere un’altra sfida tra sprinter… o un colpo da finisseur.

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