Le nuove indagini e l’incidente probatorio del 12 giugno
Le dichiarazioni di Lovati giungono in un momento chiave: l’incidente probatorio, ordinato dalla Gup di Pavia, Daniela Garlaschelli, è appena iniziato. Il 12 giugno, presso la caserma dei carabinieri di Milano, sono stati aperti i primi passaggi ufficiali. I periti incaricati, tra cui la genetista Denise Albani e Domenico Marchigiani, hanno ricevuto i reperti ancora sigillati, incluso il celebre vasetto di yogurt che potrebbe contenere tracce decisive.
A rappresentare la famiglia Poggi c’erano i consulenti Luciano Garofano e Marzio Capra. L’attenzione si sposta ora al 17 giugno, data in cui i reperti verranno ufficialmente aperti per effettuare accertamenti irripetibili. Il contenuto del Fruttolo potrebbe rivelarsi un elemento di svolta in un caso che, a distanza di 18 anni, continua a dividere opinione pubblica e tribunali.
Sempio, Stasi e il nodo irrisolto: cosa può cambiare adesso
Secondo Lovati, nonostante l’impossibilità di riaprire il processo contro Alberto Stasi, si potrebbero esplorare piste alternative. L’avvocato sostiene che vi sia stata una sola persona sulla scena del delitto, ma con indizi che potrebbero condurre anche verso altri soggetti. Andrea Sempio, già oggetto di attenzioni investigative, potrebbe tornare al centro del dibattito se venissero riscontrate tracce genetiche nel vasetto di yogurt.
In caso di conferma del DNA, la difesa di Stasi potrebbe invocare l’errore giudiziario, mentre la famiglia Poggi potrebbe opporsi con forza a una nuova lettura dei fatti. Se invece il sogno rivelato da Lovati si dimostrasse infondato, rimarrebbe solo un bizzarro episodio mediatico. Il Fruttolo, ormai simbolo di un enigma mai chiarito, è pronto a essere aperto. E con esso, forse, anche nuovi scenari giudiziari.
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